La ruspa ha iniziato a spostare i massi della diga di sopraflutto. Sono cominciati i lavori di ampliamento del molo di levante del porto di Vasto. Passerà da 53 a 60 metri la banchina destinata al carico e scarico delle merci dai treni alle navi e viceversa. A eseguire gli interventi è l’impresa Tenaglia srl di Casoli, cui l’appalto è stato affidato dalla stazione unica appaltante della Regione Abruzzo, l’Aric, per un importo di poco inferiore ai 7 milioni 800mila euro, finanziati dal Pnrr e assegnati alla Zes Abruzzo (la zona economica speciale, nel frattempo estesa a tutto il Meridione).
Questi lavori di potenziamento del molo di sopraflutto rappresentano il presupposto per il futuro raddoppio del porto attraverso la costruzione di un secondo bacino in continuità con quello esistente. Un progetto previsto dal Piano regolatore portuale del 2007 (con una previsione di spesa che allora fu di 150 milioni di euro), mai applicato. Una banchina più larga servirà poi a realizzare il cosiddetto ultimo miglio ferroviario, il prolungamento della ferrovia fino alla superficie di attracco delle navi mercantili. Opera di cui si discute da decenni e riemerse di recente dalle pastoie burocratiche anche perché sollecitate, nei mesi scorsi, dall’allora amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares [LEGGI]. Avviata a ottobre la fase zero del progetto, quella autorizzativa, iniziata con la presentazione delle osservazioni [LEGGI].