Classifica Lea, «Abruzzo peggiora: sotto soglia per prevenzione e sanità territoriale»

«Abruzzo ancora in emergenza». Non si arrestano le polemiche sulla sanità abruzzese. Dopo quelle seguite alla pubblicazione della classifica della Presa in carico dei pazienti (nel Data Room di Milena Gabanelli), è la volta dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) che restituiscono un Abruzzo in fondo alla graduatoria nell’area della Prevenzione e nell’area distrettuale [Qui l’articolo]. La classifica ministeriale sui Lea è stata presentata al Forum risk management di Arezzo nei giorni scorsi. 

A intervenire è il consigliere regionale di minoranza, Silvio Paolucci. «Dai primi dati resi noti dal ministero della Salute sul Sistema di Garanzia per il 2023 – dice l’esponente del Pd – la nostra regione conferma le criticità dell’anno scorso che la vedevano fra le regioni d’Italia piu in difficoltà sulla prevenzione e va sotto soglia nei punteggi anche nell’area distrettuale. Il “modello” Marsilio non solo si conferma, ma rilancia, rilevando una delle peggiori problematiche sentite dall’utenza: liste d’attesa, incapacità della sanità pubblica di rispondere al bisogno di prevenzione, fuga verso altre regioni e verso il privato. È la conferma di un fallimento che come opposizione abbiamo annunciato anni fa, mentre il Governo regionale metteva la polvere sotto il tappeto per farsi riconfermare alla guida dell’Abruzzo».

«Si legge nella sintesi: “Le Regioni Abruzzo, Calabria e Sicilia presentano un punteggio sotto soglia nell’area della prevenzione e nell’area distrettuale”. Altro che toppe in consiglio, il buco peggiora e sarà sempre più difficile tapparlo, perché sta interessando uno dei settori più importanti della sanità pubblica, la prevenzione: area che riguarda principalmente l’efficacia delle attività di screening e di prevenzione sulla cittadinanza. E parliamo di dati provvisori, che, quindi, non miglioreranno ad analisi completata, come non migliora il deficit della sanità per il 2024, stando alle prime avvisaglie. D’altra parte, nell’ultima variazione di bilancio ai 14,4 milioni di euro di legge mancia si sono aggiunti 10 milioni di accantonamento per il buco sanità 2024, cui si aggiungeranno ulteriori accantonamenti durante la sessione di bilancio prossima. E mentre chi governa si autocommissaria con task force, cabine di regia e leggi omnibus, i conti in profondo rosso delle quattro Asl non tornano e la realtà emerge dal monitoraggio del settore, cifre e situazioni che non mentono, come invece fa qualcun altro che non pone freni alla condizione catastrofica della nostra sanità: senza investimenti, senza personale, con prestazioni in calo, pazienti in fuga e comparto dell’emergenza in costante sofferenza in tutti i presidi».

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