La Costituzione stabilisce per i lavoratori il diritto alle ferie. Lo fa all’interno dell’articolo 36, dove si sostiene quanto segue: «Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi».
A cosa servono le ferie? A recuperare le energie fisiche e mentali impiegate nello svolgimento della propria mansione, così da dedicarsi pienamente alla vita privata.
E i permessi? Sono anch’essi un diritto, non diversamente dalle ferie. Rispetto a quest’ultime rappresentano dei giorni di assenza in più da conteggiare nel modo adeguato e possono essere di diversi tipi.
La gestione ferie e permessi è qualcosa di complesso e delicato tanto per i dipendenti che per i datori di lavoro: senza una corretta comunicazione e organizzazione è facile creare un clima di tensione, rallentare la produttività, persino andare incontro a possibili sanzioni.
Una buona notizia c’è, tuttavia, e risiede negli ultimi sviluppi della digitalizzazione: i nuovi programmi gestionali semplificano non poco le procedure che vedono al centro proprio i permessi, garantendo una maggiore affidabilità e trasparenza per ambo le parti.
Permessi di lavoro: di cosa parliamo
Cosa sono, per l’esattezza, i permessi di lavoro? Si tratta di ore a cui il lavoratore ha diritto così da potersi assentare per ragioni inerenti ad esempio una visita medica oppure la necessità di prendersi cura di un familiare.
Parliamo comunque di periodi brevi di assenza e non tutti hanno diritto a retribuzione.
Permessi retribuiti vs non retribuiti
Partiamo dai permessi retribuiti. Rientrano in questa tipologia quei periodi brevi di assenza per i quali è previsto l’ottenimento di regolare compenso. Per capire quali sono è utile conoscere le tipologie a cui appartengono i permessi non retribuiti. Scopriamoli insieme:
- Permessi che la persona richiede per l’esercizio di attività sindacali.
- Permessi che il lavoratore richiede in quanto consigliere di parità in un’azienda così da svolgere delle ore di formazione.
- Permessi in presenza di elezioni regionali, nazionali ed europee. È invece contemplata la possibilità di retribuzione in caso di elezioni comunali.
- Permessi per svolgere dei programmi riabilitativi in presenza di una tossicodipendenza.
Infine, il singolo CCNL può prevedere ulteriori categorie di permessi non retribuiti. Meglio quindi informarsi in relazione al contratto di lavoro del dipendente, qualcosa che è oggetto di interesse per ambo le parti.
Ferie vs permessi
Ferie e permessi non sono la stessa cosa. Il calcolo delle prime viene fatto su base giornaliera e prevede una fruizione consecutiva; quello dei secondi avviene secondo un modello a ore, senza che vi sia un minimo di giorni di cui fruire per legge.
Ci sono infine i ROL, ovvero dei permessi particolari inerenti la Riduzione dell’Orario di Lavoro. Essi hanno in comune con gli altri permessi il medesimo inquadramento costituzionale in termini di diritti del lavoratore e differiscono in relazione al CCNL di riferimento.
Le principali tipologie di permessi retribuiti
Le tipologie di permessi che hanno diritto a retribuzione divergono a seconda del contratto di riferimento e da quanto adottato dall’azienda in termini di altri parametri affini. Detto questo, sono generalmente da considerare permessi retribuiti quelli che seguono:
- Permessi ex-festività. Si tratta di giornate che in passato erano considerate festività e ora non lo sono più, come la Festa del Papà, e che cadono durante il periodo lavorativo.
- Permessi per studio. Vengono predisposti dalla legge in ottemperanza a quello noto come diritto allo studio.
- Permessi per congedo matrimoniale. Si tratta di quelle giornate a cui il lavoratore ha diritto quando si sposa.
- Permessi per congedo parentale. Subentrano quando il lavoratore deve accudire un parente stretto, come un figlio o un genitore.
- Permessi per visite mediche. Spettano al lavoratore così da poter effettuare delle visite mediche di natura specialistica oppure ricevere delle cure.
- Permessi per donatori di midollo osseo o di sangue. Spettano a quanti donano queste preziose parti del proprio corpo così come il plasma.
- Permessi per Protezione Civile/volontariato. Si tratta di quelle ore che spettano ai lavoratori che fanno parte di associazioni no profit oppure sono iscritti alla Protezione Civile.
- Permessi di lavoro per legge 104/92. Sono quelli che interessano le persone con disabilità o, all’opposto, i caregiver.
- Permessi per lutto. La persona ne ha diritto in seguito al decesso di parenti di primo o secondo grado.
- Permessi per cariche pubbliche elettive come sindaco, consigliere o assessore. Si tratta solo di cariche comunali.
L’utilità di un software per la gestione di ferie e permessi
Quella che vi abbiamo offerto è soltanto una panoramica del complesso mondo dei permessi, molto più articolato di quanto non possa sembrare: è infatti essenziale avere al proprio fianco un consulente del lavoro con una preparazione ad hoc.
A livello pratico c’è invece un’opzione che si rivela particolarmente utile: avvalersi di un software gestionale per ferie e permessi. Si tratta di un programma che permette di semplificare le richieste e allo stesso tempo organizzarle in maniera adeguata, così da avere sotto controllo la situazione di ogni dipendente.
Tutto ciò viene fatto alla luce di un accesso dedicato al dipendente, che può richiedere ferie e permessi da PC, smartphone e tablet, e di un portale dell’azienda, all’interno di cui l’amministratore riceve tutte le richieste e decide se approvarle o meno.
Una soluzione tecnologicamente evoluta e caratterizzata da misure di sicurezza costantemente aggiornate, adatta anche ai collaboratori che operano da remoto o in modalità ibrida.