Riprendere tele e pennelli dopo quarant’anni e ottenere risultati sorprendenti. La vena artistica e la mano nel tratteggiare contorni e figure non si perdono. Lo testimonia la mostra di Anna Torre a Palazzo Mattioli. Dopo quattro decenni dedicati a tempo pieno all’insegnamento di disegno, arte e immagini a Vasto, è tornata a esporre in una personale al piano terra dello storico edificio che fu casa natale del banchiere umanista e mecenate della cultura. Tavolozza di emozioni è il titolo dell’esposizione che ha aperto i battenti il 2 settembre e si chiuderà stasera.
«Dagli anni Ottanta in poi – racconta l’artista – mi sono dedicata all’insegnamento a tuttotondo. Mi sono voluta impegnare a tempo pieno per gli studenti. Poi, nel 2020, durante il lockdown dovuto alla pandemia di Covid 19, ebbi l’idea di ricominciare a disegnare. Lo feci con la penna e l’inchiostro di china per non cancellare. Ma, soprattutto, volevo vedere se, nonostante la mancanza di allenamento, avessi ancora la mano per dipingere. Ho raccolto quello che ho prodotto tra il 2020 e il 2022 in un libro intitolato Disegni. Da lì è nata l’idea di rimettermi in discussione con una mostra miscelando i successi dell’ultima esposizione, che risaliva al 1980, con i quadri attuali, per cui ho usato tecniche e materiali differenti: china, pastello, olio e tempera». Ne è scaturita una rassegna di 54 tele su diversi temi, dalle nature morte ai paesaggi, agli antichi mestieri. Emblematico è Il pescatore e le sue reti, un quadro a olio in cui «ho raggiunto – spiega la professoressa Torre – un livello soddisfacente. Ho disegnato una serie di pescatori, mi affascinano il loro mestiere e il mare. Sono realista, mi piace raffigurare la realtà, che trovo di per sé affascinante, trasmettendo le emozioni attraverso rapide pennellate che colgono gli attimi».
