«Era il primario della sala gessi. Un vero capo, con una grande capacità di lavoro e soprattutto di guidare e formare i giovani». È profondamente provato Luigi De Fanis, responsabile dell’Ortopedia di Lanciano, squassata dalla notizia dell’incidente mortale in moto occorso ad Arturo Ariodante, autentica colonna di un settore cruciale per l’Unità operativa.
«Non è retorica dire che era una persona splendida e un grande professionista – racconta De Fanis con voce rotta dall’emozione – un esempio per tutti: sempre disponibile, pronto a fare turni aggiuntivi, a prolungare l’orario di servizio senza mai guardare l’orologio, senza mai dire un no. Fino a ieri, quando è venuto a dare una mano in sala operatoria, prima di salutarmi dicendo che doveva fare un salto nell’Aquilano. È stato una guida straordinaria per gli altri tre giovani operatori della Sala gessi, tutor per gli studenti di Scienze infermieristiche, mettendo in campo la sua capacità di seguire i ragazzi in modo impeccabile. Per la nostra azienda è una perdita gravissima, e per tutti noi, umanamente, un dolore straziante. Siamo devastati».
Arturo Ariodante lascia la moglie Patrizia, infermiera in Chirurgia a Lanciano, e due figli in giovane età, oltre a un’anziana mamma. La direzione Asl si unisce al cordoglio dei colleghi e del personale dell’ospedale di Lanciano ed esprime alla famiglia i sentimenti di vera partecipazione al dolore per l’improvvisa e grave perdita, ricordando il valore dell’uomo e le qualità del professionista.