Primi atti ufficiali delle giunte dei Comuni dell’entroterra vastese contro l’eolico, in particolare le quattro torri del progetto della Edison Rinnovabili su Monte Sorbo. Le giunte di Gissi, San Buono e Furci nei giorni scorsi hanno approvato il documento con il quale il Comune esprime la propria contrarietà all’impianto facendo seguito agli intenti annunciati durante l’affollata assemblea di San Buono.
Il progetto prevede quattro aerogeneratori da 6 MW l’uno sul crinale del monte, in una zona dall’alto valore ambientale. I Comuni oltre a sollevare numerosi dubbi di natura tecnica, esprimono preoccupazione anche per l’impatto che potrebbe avere sul fenomeno che sta portando nuovi residenti nelle zone interessate e sui tentativi di sviluppare un certo modello di turismo. «La costruzione dell’impianto eolico – si legge ad esempio nella delibera della giunta di Gissi – andrebbe a interrompere un ciclo virtuoso costato sacrifici ed investimenti pubblici di notevole consistenza con un danno importante per le popolazioni residenti che vedrebbero da subito un decremento del valore delle loro proprietà (terreni e fabbricati)».
Passando ai rilievi tecnici, si pone l’accento sulla «consistente riduzione di superficie boscata ubicata in posizione panoramica rispetto a decine di centri abitati» che avverrebbe a causa della necessità di realizzare le piazzole per ospitare le torri eoliche e la viabilità adeguata per il trasporto dei componenti.
Inoltre, si sottolineano le interferenze visive non rilevate nella documentazione della società. Tale circostanza è comune anche ad altri progetti per i quali sono stati presentati simulazioni e rendering da punti di avvistamento superflui omettendo, invece, l’impatto da numerosi altri punti d’interesse: «non si é voluto evidenziare il disastro paesaggistico generato dalla realizzazione dell’ impianto eolico su uno dei crinali più alti del Medio Vastese e visibile da decine di paesi».
Le giunte poi contestano anche alcune affermazioni presenti nei documenti progettuali come quella secondo la quale «l’iniziativa di sviluppo dell’impianto eolico è vista dalla popolazione come un’opportunità di sviluppo e non come un mero sfruttamento del proprio territorio». Nelle proprie osservazioni comuni citati evidenziano la contrarietà delle popolazioni emersa nelle varie assemblee pubbliche (Carpineto Sinello e San Buono) e non solo.
Torna, poi l’effetto cumulo con altri impianti di produzione di energia: «L’intervento risulta ancora più deleterio ed odioso se si pensa che in questa parte della regione viene attualmente prodotto oltre il 60% dell’ energia eolica regionale (circa 160 MW sui 261 complessivi – dati GSE), è presente una centrale turbogas di 800 Mw, sono dislocati impianti fotovoltaici per una potenza di oltre 50 MW ed è in esercizio una centrale a biomasse nel comune di Monteodorisio con effetto cumulo di chiara evidenza».
Non viene tralasciata poi la violazione del divieto di frazionamento degli impianti eolici. Nei documenti infatti è emersa l’esistenza di un altro progetto, ancora non presentato ufficialmente, che prevederebbe altre tre torri sullo stesso Monte Sorbo, ma in territorio di Liscia. Come già denunciato dai sindaci durante l’assemblea di San Buono, questo sarebbe uno stratagemma per snellire l’iter burocratico.
Infine, viene rispedita al mittente (smentendola con i dati del Gse) anche l’affermazione secondo la quale l’energia sarebbe prodotta per il «fabbisogno della zona interessata al progetto»: «un’altra affermazione priva di fondamento e tesa a giustificare un progetto di cui le popolazioni e gli operatori economici locali non sentono alcuna necessità».
In definitiva, i Comuni ritengono «ingiustificata la richiesta di sacrificare un bene unico ed irripetibile, a danno delle popolazioni residenti e nell’ interesse di una società privata».
Alle decine di osservazioni presentate da comitati e cittadini si aggiunge quella del sindaco di Palmoli Giuseppe Masciulli, Nel frattempo, proseguirà fino a fine agosto la raccolta firme lanciata a Carpineto Sinello, sono state raccolte, a metà luglio, circa 250 adesioni.