Fiume Verde in agonia: nel tratto completamente asciutto pesci e gamberi morti. Presentato esposto

Non c’è solo il Trigno in agonia, anche il fiume Verde versa in gravi condizioni di siccità e sotto accusa finiscono captazioni e cantieri. A denunciarlo con un esposto alla Procura della Repubblica di Lanciano sono il direttore della Riserva naturale regionale “Cascate del Verde” insieme alle associazioni ambientaliste Rewilding Apennines, Arci Pesca Fisa Comitato Provinciale di Chieti, WWF Abruzzo e Italia Nostra sezione Abruzzo.

Le associazioni denunciano la totale carenza idrica del fiume Verde nel territorio del Comune di Borrello. La condizione di estrema siccità è stata rilevata nel pomeriggio del 18 giugno durante il monitoraggio del gambero di fiume. Il sospetto è che dietro tale totale assenza d’acqua non ci siano le condizioni climatiche, ma la mano dell’uomo. Solo tre giorni prima, il 15 giugno, lo stesso tratto, secondo quando documentato dalle associazioni, presentava infatti una profondità media di 80 centimetri.

Il totale prosciugamento del tratto ha provocato la scomparsa della fauna ittica con la morte di esemplari di trota fario, di gambero di fiume (specie tutelata dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE dell’Unione Europea) e dei macroinvertebrati acquatici, «organismi determinanti della catena trofica e dell’ecologia dei corsi d’acqua».

Come emerge dall’esposto depositato ieri 25 giugno, il sospetto è che la situazione sia stata causata «dai lavori per la costruzione di opere preliminari di captazione della falda basale di monte Porrara e sorgente Surienze e di realizzazione di un acquedotto supplementare». Il riferimento è al cantiere della Sasi posto sotto sequestro all’inizio del mese [LEGGI]. Le associazioni, per questo, chiedono alla Procura lancianese di accertare le ipotesi di reato, in particolar modo quella di danno ambientale.

Una di queste associazioni, nei giorni scorsi, ha depositato un altro esposto per il tratto di Trigno completamente asciutto in territorio di Celenza sul Trigno.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *