Nel Vastese acqua disponibile solo 9 ore al giorno, sindaci preoccupati scrivono alla Regione

Sbloccare il cantiere affinché la disponibilità idrica media di 9 ore giornaliere non scenda ulteriormente. Quindici sindaci si sono incontrati a Lentella il 17 giugno alla presenza dei rappresentanti della Sasi per fare il punto sulla situazione che già prima dell’ingresso ufficiale dell’estate si preannuncia critica.

All’incontro erano presenti i sindaci di Lentella, Atessa, Carpineto Sinello, Carunchio, Casalanguida, Celenza sul Trigno, Dogliola, Fresagrandinaria, Guilmi, Palmoli, Roccaspinalveti, San Giovanni Lipioni, Tornareccio, Tufillo e Liscia; centrale la vicenda del cantiere di Borrello al quale i carabinieri forestali, il 7 giugno, hanno apposto i sigilli – dopo un esposto di WWF e Italia Nostra – perché carente di autorizzazioni [LEGGI].
Il tavolo tra sindaci ha così prodotto una lettera indirizzata alla Regione (al dipartimento Territorio e Ambiente e al servizio Valutazioni ambientali) per chiedere lo sblocco di tale opera che consentirebbe di aumentare la disponibilità di acqua.

Il cantiere sequestrato

La lettera

«Le scriventi amministrazioni comunali, stante l’ormai annosa criticità legata alla scarsità della risorsa idrica e conseguente perdurare dello stato di turnazione nell’erogazione del servizio, in considerazione della crescente crisi climatica e conseguente emergenza idrica che investe il nostro paese, riscontrabile anche dagli andamenti delle sorgenti principali le quali registrano un progressivo calo della disponibilità della risorsa idrica, manifestano la propria preoccupazione sul futuro dei propri territori e per l’approvvigionamento della risorsa principale ai propri cittadini.
Considerato che le turnazioni effettuate nei propri territori garantiscono una disponibilità media dalle ore 6:00 alle ore 15:00, appare preoccupante il quadro riferito sul calo della disponibilità alla sorgente nel futuro immediato e a lungo termine.

Consapevoli che la Sasi, in questi ultimi anni, ha avviato una ingente programmazione finalizzata al recupero delle perdite ed al potenziamento del trasporto della risorsa idrica, nonché la realizzazione di un potabilizzatore, si da atto che tali programmazioni, per il sistema acquedottistico del Sinello parrebbero non pienamente risolutive al fine di accrescere la disponibilità ed erogazione della risorsa idrica.

Necessari invece risultano i progetti promossi storicamente e ad oggi in capo alla Sasi riferiti alla “Tutela e messa in sicurezza della sorgente Surienze” e “Schema idrico Surienze-Sinello” che interessano principalmente i territori di Borrello, Rosello e Roio del Sangro i quali, attraverso opere di ripristino della sorgente principale e adeguamento delle apparecchiature elettromeccaniche nonché la realizzazione di condotte ed interconnessioni per il completamento dello schema idrico Surienze-Sinello consentirebbero, assieme ai benefici derivanti dalle azioni intraprese per il recupero delle perdite di rete, di aumentare la disponibilità della risorsa idrica e garantire anche per gli utenti dei comuni dell’Alto Vastese una erogazione idrica H24 come avviene per i comuni direttamente interessati dagli interventi sopra citati.

In ultimo, stante le ultime dinamiche collegate alle problematiche sulla cantierizzazione dei due progetti appena citati, si evidenzia la nostra preoccupazione in merito alla realizzazione delle opere ed esprimiamo la propria volontà di voler porre ogni azione utile al fine di scongiurare un arresto nella cantierizzazione degli interventi e la conseguente perdita di un’occasione unica per la risoluzione delle problematiche che investono i nostri territori e, soprattutto, i nostri cittadini».

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Comments 1

  1. Simone D'Eramo says:

    In riferimento all’articolo riguardante la crisi idrica vorrei riferire quanto segue. Sono un un’addetto del servizio idrico dal 20 gennaio del 1997. All’epoca ogni Comune gestiva il servizio acquistando acqua dal Consorzio Acquedottistico del Chietino e rivendendola alle Utenze. In ogni Comune era garantito il servizio tramite le forze interne……fontaniere comunale, vicinanza diretta al cittadino, lettura contatore eseguita da Comune , servizio commerciale eseguito direttamente dal Comune, rapporto diretto senza inutili burocrazie telematiche. Ogni Comune aveva per primo interesse salvaguardare il servizio per un motivo molto semplice e razionale. Meno acqua spreco e più ne vendo…..visto che devo acquistarla e poi rivenderla. Era uno sprono infallibile ad ottimizzare l’efficienza del servizio. Quando i Comuni furono obbligati dalla “Legge Galli “, chi vuole vada a cercarla, a trasferire obbligatoriamente il servizio idrico al “Sistema idrico integrato “, nel nostro caso rappresentato dalla SASI, cominciarono già alcuni anni prima del passaggio a non investire più sulle reti? Sia di distribuzione sia fognarie. Figuriamoci sulla gestione dei depuratori. Potrei scrivere altre 300 righe. Mi fermo qui. Voglio solo fare un esempio sui numeri. Prima ogni Comune dedicava al servizio un considerevole numero di dipendenti. Fontanieri, impiegati, operai ecc. La SASI, attualmente, ha un solo dipendente che deve occuparsi di vari Comuni…..se si assenta per ferie o malattia, non sempre viene sostituito……agisce con un carico di lavoro insostenibile……e mi fermo qui. Come fa a funzionare questo sistema? Potrei parlare e raccontare per tantissime pagine…..da tempo denuncio verbalmente il fallimento del Sistema idrico integrato. Purtroppo non ho mai trovato un un’interlocutore in grado di capire…………ammesso che ci sia.

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