Vitelli: «Odorisiana orgoglio di un’intera comunità. Promozione in Prima traguardo indimenticabile»

A Monteodorisio, la gioia per la promozione in Prima Categoria, è ancora tanta. Nove giorni fa, l’Odorisiana, ha compiuto l’impresa, espugnando Casoli e battendo (2-3) il Guardiagrele 2016 che, forte del secondo posto, partiva con il pesante vantaggio dei due risultati su tre (leggi). I biancoverdi hanno ribaltato il pronostico sfavorevole regalandosi una domenica indimenticabile. Tanti i protagonisti in campo ma, a guidarli, l’ambizioso Marcellino Vitelli che in grande anticipo, a soli 30 anni, per un carattese, per sua stessa ammissione “esuberante” ha svestito i panni di centrocampista (tra Promozione, Prima e Seconda) dopo aver indossato le maglie di Virtus Cupello, Monteodorisio, Torino Di Sangro, Casalbordino ed infine Odorisiana.

Tre anni fa ha deciso di iniziare il percorso da allenatore guidando da vicini i piccolini della Futura Monteodorisio che ancora oggi allena. In parallelo però, dal dicembre del 2022 ha accettato di prendere il timone dell’Odorisiana arrivando cinque mesi dopo a conquistare la salvezza. Da soluzione ponte visti gli ottimi risultati l’estate scorsa la società ha deciso di confermarlo e viaggiando verso la stessa direzione tutti insieme è arrivata la splendida promozione. Alla prima stagione “piena”, ha centrato la prima promozione da allenatore, impossibile chiedere di meglio. Marcellino Vitelli, a trentaquattro anni, da allenatore si è già regalato due grandi soddisfazioni ma è solo all’inizio di un cammino che spera possa consegnarli ancora tanti sorrisi accompagnati da risultati indimenticabili.

Marcellino Vitelli, a nove giorni di distanza dalla promozione dell’Odorisiana quali sono le emozioni che provi ancora? «La gioia è ancora tanta per aver regalato alla nostra comunità un traguardo sportivo prestigioso ma, nulla arriva per caso, i sacrifici, da parte di tutti, sono stati tanti».

Da dove nasce il cammino diventato poi trionfale? «Conquistata la salvezza nella scorsa stagione pur non avendo grandi risorse economiche rispetto ad altre competitor abbiamo messo in campo idee e programmazione. Al blocco confermato abbiamo aggiunto due monteodorisiani doc come Loris Della Penna e Nicola Menna così da poter alzare l’asticella e puntare ai playoff anche grazie ad altri innesti di qualità. Con la società siamo andati sempre nella stessa direzione costruendo una grande stagione, mi sono mosso in prima persona per convincere alcuni elementi a sposare la nostra causa, è stata un’estate impegnativa ma ne è valsa la pena».

Siete sempre stati nei piani alti di classifica, come avete fatto a mantenere sempre alta la concentrazione? «Dopo due sconfitte e appena 4 punti raccolti nelle prime 4 giornate ho percepito all’interno del gruppo un po’ di scoramento, con la paura di dover andare incontro a un’altra stagione di sofferenza. Però ho sempre creduto in loro lavorando, a inizio stagione, soprattutto sulla testa dei ragazzi ricordando loro che erano tutti elementi con grandi qualità da mostrare. Non avevamo alibi, dovevamo raggiungere i playoff, ci siamo compattati e da lì in avanti, con il poker successivo di vittorie, abbiamo trovato la via maestra».

Qual è stato il segreto che ha portato il tuo gruppo a conquistare la promozione? «Nessun segreto, solo tanto, tanto, tanto lavoro sul campo, dal primo giorno di preparazione fino all’ultimo allenamento prima della finalissima playoff. Ho cercato di tramettere ai ragazzi la “malattia” che provo per il calcio, alleno prima squadra e settore giovanile, gioco con gli Amatori ’88 e nelle domeniche in cui riposavamo sono andato in giro per l’Abruzzo a studiare i nostri avversari».

A Casoli partivate da sfavoriti, nei giorni che hanno anticipato la sfida contro il Guardiagrele come hai caricato i tuoi ragazzi? «Dopo l’allenamento del venerdì ho organizzato una grigliata con tutta la squadra, i ragazzi erano sereni e carichi. Abbiamo preparato la finalissima come tutte le altre partite di campionato, ho ricordato punti di forza e deboli dei nostri avversari e giocare sul manto erboso di Casoli ci ha aiutati ad esprimere ancor di più tutte le nostre qualità».

Per te che sei monteodorisiano doc quanto vale questa promozione? «Sensazioni uniche, in paese c’è stato un entusiasmo crescente e pazzesco, tanti tifosi ci hanno sempre seguiti e non smetterò mai di ringraziarli. Abbiamo avvicinato tante altre persone, dal 2007, anno di fondazione del club, è la prima volta che arriva la promozione in Prima Categoria, per me la soddisfazione è infinita».

Da giocatore ti sei definito “esuberante”, da allenatore qual è la tua filosofia? «Sono completamente diverso rispetto a quando ero giocatore. Bisogna essere bravi ad ascoltare, essere pazienti ma anche rigidi quando serve. L’importante però è che il gruppo riconosca le tue competenze, se viene meno questo passaggio il giocattolo rischia di rompersi, i risultati aiutano ma è necessario che in allenamento prima e in partita poi le tue parole si trasformino in fatti».

Oltre te in gruppo sono tanti i monteodorisiani protagonisti della promozione, il blocco “fatto in casa” è stato uno dei punti cruciali per regalarvi la grande gioia? «Uno dei nostri punti di forza sicuramente, hanno sentito forte il senso di appartenenza. La verità però è che i monteodorisiani hanno accolto a braccia aperte tutti facendoli sentire a casa, si può davvero parlare di gruppo unico e coeso. Tutti hanno lottato per tutti, oltre a rappresentare noi stessi abbiamo onorato al meglio un intero paese e tutti i nostri splendidi tifosi. In questa stagione si sono create amicizie vere che resteranno intatte anche quando alcuni di loro non giocheranno più insieme».

Salvezza  e poi la promozione, pensando al futuro sarai in panchina con l’Odorisiana anche in Prima o ora è troppo presto per parlarne? «Nei prossimi giorni mi confronterò con la società per capire insieme quali saranno gli obiettivi in vista della prossima stagione. La mia priorità è restare alla guida dell’Odorisiana e conquistare un’altra salvezza anche in Prima Categoria. Con questa maglia il legame è forte, voglio togliermi ancora tante soddisfazioni con questi colori».

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