1,86 € per cane: il bando per la gestione del canile di San Salvo sotto la lente dell’Anticorruzione

Il bando di gara per l’affidamento del canile municipale di San Salvo sotto la lente dell’Anac. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha rilevato diverse criticità nell’iter procedurale del Comune di San Salvo per la gestione del sito di contrada Prato. L’analisi della documentazione è partita dopo una segnalazione del 9 gennaio 2024.
Le anomalie riscontrate e messe nero su bianco nella delibera del 26 marzo vanno dal passaggio da concessione a gestione tramite appalto, alla documentazione non idonea e alle incongruenze riguardanti il prezzo a base d’asta per cane e la durata dell’affidamento.

I fatti si riferiscono alla nuova procedura per l’affidamento deliberata dal consiglio comunale del 22 maggio 2023 che ha stabilito una durata di otto anni con una spesa annuale stimata in 66.300 euro. Il 19 dicembre dello stesso anno il responsabile del servizio Attività produttive ha pubblicato la gara d’appalto europea con una base d’asta dell’offerta economica di 1,86 euro oltre Iva per giorno per singolo cane e un valore totale di 434.754 euro.

Sotto la lente è finito innanzitutto il costo stimato a singolo cane non adeguato e congruo per eseguire «a regola d’arte» tutti i servizi previsti dal Capitolato: dal mantenimento degli animali, alla pulizia, alla manutenzione della struttura, fino alle prestazioni sanitarie e veterinarie, che comprendono anche trattamenti chirurgici. Inoltre, la stessa base d’asta «non appariva remunerativa degli ulteriori servizi pure previsti, in primis quelli veterinari, con possibile violazione dei principi generali in materia di contratti pubblici, in particolare i principi di economicità ed efficacia e di concorrenza, nonché con possibile compromissione della qualità e della regolare esecuzione dei servizi previsti».

Il canile di contrada Prato

Nella delibera Anac si cita la nota del ministero della Salute che individuava già nel 2010 un prezzo congruo per una buona gestione dei canili tra 3,50 euro e 4,50 euro giornalieri per cane. Su tale punto, l’Anac rileva che «gli atti di gara, nel loro complesso, non consentono di individuare le modalità di calcolo dell’importo a base d’asta, non rinvenendosi in merito, alcuna esplicazione dell’iter logico-giuridico seguito né lo svolgimento di un’adeguata istruttoria». Una circostanza, quella della bassa base d’asta, non chiarita neanche dal Rup del Comune che in fase di istruttoria non ha fornito dettagli su stime del costo della manodopera, né eventuali prezzari di riferimento ecc.
Il costo giornaliero a cane è stato stabilito adottando le stesse cifre previste nel project financing del 2022 (questo prevedeva importanti lavori di ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento per 348.263 euro), non andato in porto, «senza alcuna ulteriore analisi e valutazione».

Foto di repertorio

L’Anac, quindi, rileva che «la determinazione di un importo a base di gara, alla luce di quanto fin qui rilevato, non risulta congruo, proporzionato e remunerativo dei servizi richiesti, può aver scoraggiato la partecipazione alla procedura, tant’è che ha presentato offerta un solo operatore economico, che peraltro è l’attuale gestore».

A finire sotto esame è anche il project financing con il costituendo Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) Bodenizza Lucia/Conti srl naufragato nel gennaio del 2023. All’inizio dell’anno scorso il gruppo di imprese ha comunicato che «per cause indipendenti dalla sua volontà, non è più possibile concludere il contratto di concessione essendone venute meno ogni condizione e presupposto».
Nel bando di gara per l’affidamento, in sostanza, sono state ricalcate le caratteristiche di quel progetto senza ulteriori analisi: dal costo giornaliero per cane, alla durata dell’affidamento di otto anni, inizialmente stimata come tempo utile per rientrare nell’investimento, ritenuta da Anac «anomala e singolare, tanto più se non supportata da alcuna specifica ed adeguata motivazione».

Infine, non è giudicata adeguata la decisione di «di affidare per un arco temporale così lungo un servizio da svolgersi presso una struttura non più adatta alle esigenze di cura e custodia degli animali» che, appunto, si sarebbe dovuta riqualificare con il project financing.

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