Quattro Comuni su sei contro il progetto eolico della Furci Collechiesi, a questi si aggiungono associazioni, comitati e cittadini. Dopo la scadenza – il 20 aprile scorso – per la presentazione delle osservazioni è possibile fare un bilancio della mobilitazione contro il progetto.
Degli enti locali coinvolti, com’è possibile riscontrare sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, hanno presentato osservazioni i Comuni di Monteodorisio, Furci, Cupello e Gissi. Alcuna osservazione è pervenuta invece dai Comuni di Scerni e Atessa (con il primo che avrebbe sul proprio territorio 3 delle 9 torri eoliche) e Fresagrandinaria che dovrebbe invece ospitare la stazione elettrica e che si è espressa contrariamente riguardo al parco eolico Abruzzo [LEGGI].
Alle citate amministrazioni coinvolte dal parco eolico, si aggiungono le osservazioni del Comune di San Buono, della Tecnoland, di alcuni residenti, della Stazione Ornitologia Abruzzese (Soa), del WWF e del Centro Studi Alto Vastese.
Le osservazioni
Gran parte dei rilievi citati prende in esame le carenze e gli aspetti tecnici citati anche dai Comuni di Monteodorisio e Furci [LEGGI]. Nuovi elementi emergono però dalla documentazione presentata dalla società Tecnoland. Questa, facente riferimento al gruppo Vizioli di Lanciano, sottolinea l’interferenza con un proprio progetto. Riemerge così il parco eolico “La Coccetta”, presentato oltre dieci anni fa in Regione e di cui si erano perse le tracce. Questo prevedeva cinque aerogeneratori da 3 MW di potenza ciascuno da posizionare in contrada Coccetta e contrada Mezzogiorno, al confine con il territorio di Atessa, su due file parallele.
La società sottolinea la sovrapposizione con i propri impianti, ma soprattutto spiega che varie circostanze (ultima la pandemia) hanno portato a un ritardo nella modifica del progetto e che «sta operando il necessario aggiornamento degli atti progettuali». Conclusa tale fase, l’intenzione è di riavviare l’iter approvativo sospeso.
Ci sono poi i rilievi dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale che conferma alcune delle perplessità già sollevate dai tecnici comunali, la localizzazione degli impianti in terreni a rischio idrogeologico. Ad esempio, uno dei cavidotti è in interferenza con l’alveo del fiume Sinello e di altri corsi d’acqua minori, oltre a svilupparsi quasi interamente accanto (e in alcuni tratti direttamente sopra) ad aree in frana caratterizzate da pericolosità elevata, media e bassa.
La Soa, oltre a sottolineare la carenza degli studi sull’avifauna e il mancato rispetto di due torri della distanza minima di 5 km da aree protette, pone l’accento sulle illuminazioni proposte per rendere più gradevoli alla vista le torri che contribuirebbero all’inquinamento luminoso.
Questione di opportunità
Nel blocco delle osservazioni, oltre agli aspetti meramente tecnici, però emerge anche una questione di opportunità riguardante la realizzazione di impianti simili in territori che stanno cercando di sviluppare il turismo e l’attrattività verso nuovi residenti. Fabrizio Mariani, oltre a denunciare l’assenza di una consultazione pubblica, cita gli sforzi che si stanno portando avanti per istituire la Riserva naturale “Gessi frentani”.
Ci sono poi persone che da anni vivono nell’entroterra vastese arrivate proprio per l’assenza di impianti impattanti. Claudio Bandiziol ad esempio cita le conseguenze negative su turismo e ripopolamento dei paesi: «Facendo parte delle persone che hanno scelto di trasferirsi in Abruzzo da altre regioni d’Italia, convinti soprattutto dallo splendido panorama sulla valle del Sinello e dalla posizione favorevole di Monteodorisio, possiamo affermare che un paesaggio integro può incrementare l’economia locale e anche contrastare il costante spopolamento dei piccoli paesi, come quelli coinvolti dal progetto, attirando persone fin da fuori il territorio regionale e nazionale. Se avessimo trovato una serie di torri eoliche installate davanti casa al posto del panorama meraviglioso di cui godiamo ora e che rappresenta il vero punto di forza del luogo, ci avremmo pensato molto seriamente prima di fare una scelta simile».
Concetto, questo, che si ritrova, con maggiore forza, anche nelle parole di Maria Rosa Angelici e Andrea Paolo Dettoni: «Non avremmo MAI fatto la scelta di trasferirci qui se avessimo trovato una serie di torri eoliche piazzate davanti casa al posto del panorama meraviglioso».