Criticità, errori e approssimazione: Monteodorisio e Furci contro il parco eolico Collechiesi

Errori grossolani, aspetti poco chiari e documentazione carente. È quanto denunciano i Comuni di Monteodorisio e Furci – per mezzo dei rispettivi sindaci Catia Di Fabio e Fabio Di Vito – che hanno presentato le osservazioni sull’ultimo progetto eolico in ordine di tempo riguardante il Vastese.
Parliamo del progetto della società Furci Collechiesi: 9 aerogeneratori da 4,5 MW l’uno per una potenza complessiva di 40,5 MW; il modello di aerogeneratore è l’EnVentus V163-4.5 della Vestas da 163 metri di diametro e 150 metri di altezza al mozzo della torre (per un altezza complessiva con una pala in linea di 231,5 metri). I nove impianti sarebbero così distribuiti: 3 in territorio di Scerni, 2 a Cupello, e 1 a testa per Atessa (in un lembo di territorio confinante con Gissi), Furci, Monteodorisio e Gissi.

Entrambe le amministrazioni sottolineano la propria apertura alle energie rinnovabili, ma la forte contrarietà «al totale stravolgimento del paesaggio» che avrebbe inevitabili ripercussioni su turismo, agricoltura ecc..

La localizzazione degli impianti

Le osservazioni – Furci

Le criticità sembrano simili a quelle di altri progetti (su tutti il parco eolico Abruzzo) messi su carta con dati vecchi e obsoleti. Il Comune di Furci ad esempio sottolinea l’assenza di rilievo topografico e la presenza di una cartografia datata, studi carenti sulla fauna, il mancato rilievo dei diritti di uso civico in favore delle collettività locali che vincolerebbero i terreni individuati.
Viene inoltre contestato il metodo di calcolo dei foto-inserimenti che parla di impatto medio basso: «un’affermazione che non risponde affatto né al quadro degli studi pubblicati e dei vincoli ricadenti nel territorio interessato dal progetto, né tantomeno alla realtà effettuale delle cose tant’è che interessa solo una minima parte di punti panoramici presenti nell’area di intervento, inoltre non sono presi in considerazione i beni storico-culturali, vincolati a norma di legge e l’assenza delle valutazioni di impatto ambientale su tali beni. Nonostante una valutazione molto esigua degli impatti sulle vedute, per i punti panoramici di Furci e Monteodorisio si evince il totale deturpamento del paesaggio e degli scorci panoramici».

Un’elaborazione grafica della società

Si citano poi l’interferenza delle opere in progetto con beni culturali sottoposti a tutela diretta, criticità geologico-geotecniche e di caratterizzazione sismica del territorio: le aree individuate per il posizionamento degli aerogeneratori sono in prossimità di zone a rischio frana (aspetto comune al parco eolico Abruzzo). C’è poi la l’interferenza di una delle torri eoliche con il metanodotto di allacciamento alla centrale termoelettrica “Abruzzo energia” di Gissi.
Anche per questo progetto forti dubbi vengono sollevati sui dati approssimativi riguardanti la “producibilità attesa”. L’effetto cumulo è inoltre ignorato considerando che le numerose proposte di impianti di produzione di energia che insistono nell’area.

Le osservazioni – Monteodorisio

Il Comune di Monteodorisio è ancora più chiaro nell’evidenziare l’assoluta assenza di confronto con le amministrazioni locali: «il progetto proposto rappresenta uno dei tanti che questa amministrazione si ritrova ad affrontare, le aziende di settore comunicano interventi invasivi a eccessivo impatto ambientale sul territorio comunale» per questo «è fondamentale che le autorità competenti comprendano e riconoscano l’importanza della consultazione pubblica e adottino misure concrete per garantire un coinvolgimento effettivo e significativo delle comunità locali nel processo decisionale».

La simulazione della vista da Monteodorisio

Passando ai rilievi, si evidenzia l’assenza di elaborato tecnico-grafico relativo alle interferenze (elettrodotti, rete gas, rete idrica, aree tratturali, boschi ecc.). Inoltre il sito individuato per la torre destinata a Monteodorisio ricade in area sottoposta a vincolo idrogeologico. Manca negli elaborati la verifica dei requisiti anemologici (con l’installazione di una torre anemometrica nel sito), energetici, ambientali e del del rispetto delle distanze tra più parchi eolici (che deve essere minimo di 5 km) e da altre fonti rinnovabili in essere e/o in corso di autorizzazioni.

Gli errori

Ma, come già accennato, la documentazione è infarcita di clamorosi errori, sviste e incongruenze che sembrano confermare l’approssimazione con la quale vengono redatti tali progetti da presentare in numerosi territori dalle caratteristiche ben diverse.

Ad esempio, in alcuni passaggi si cita una potenza nominale di 100,8 MW, mentre quella del progetto è di 40,5 MW. Nella relazione paesaggistica si trova il seguente passaggio: «La carta del suolo, sempre rilasciata dalla Regione Toscana […]»; un errore che porta il Comune di Furci a precisare: «si vuole ricordare ai progettisti che siamo in Abruzzo».
In un’altra sezione della stessa relazione paesaggistica si citano addirittura il «territorio comunale di Tuscania e Viterbo (VT)» per un progetto dalla «potenza nominale di 129,6 MW».
A completare la fiera delle località, nel modulo di istanza, si cita come autorità competente al rilascio dell’autorizzazione unica la «Regione Puglia».

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Comments 1

  1. Nicola Di Nanno says:

    L’ignoranza e la disinformazione regnano sovrane.

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