Gravina omaggiato con il “Carciodoro”: «Viva il calcio, viva Cupello. Qui c’è il vero senso di comunità»

Una prima edizione per un numero uno. Quello della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, che ha raccolto piacevolmente l’invito del direttore generale Peppino Di Francesco (e la sua associazione “La Ruralità”) arrivando a Cupello per abbracciare la famiglia calcistica della Virtus. Visita non casuale visto che su di lui è ricaduta la scelta per consegnare il primo “Carciodoro”. Premio di caratura nazionale che, dopo Gravina, ogni anno, durante il “Festival del Carciofo”, vedrà la comunità cupellese premiare personaggi di spicco della cultura, sport e politca. Ad accoglierlo, Oreste Di Francesco insieme a tutto il quartier generale dirigenziale rossoblù insieme ai componenti della prima squadra e tutti i tesserati delle giovanili insieme ai loro allenatori.

Il capo della Figc, accompagnato dal vice della Figc Daniele Ortolano e il presidente della Lnd Ezio Memmo, è arrivato sul sintetico cupellese intorno alle 17:20, ha raccolto gli applausi dei tanti presenti, regalando a tutti selfie, battute e ricordi dei suoi trascorsi nel calcio abruzzese. Arrivato insieme ad Oreste Di Francesco e i tanti ex presidente della Virtus Cupello. Tra i presenti anche il presidente della Delegazione Vasto-Lnd, Pino Travaglini, il neoconsigliere regionale Vincenzo Menna, il consigliere provinciale Alessandro La Verghetta e tanti dirigenti di club calcistici limitrofi.

«Con Gabriele – le parole di Peppino Di Francesco – mi lega un’amicizia datata e sono felice di averlo qui oggi a Cupello. A lui chiedo di rivedere, scherzosamente, le regole della “Coppa Disciplina” che per una leggerezza oggi ci vede al secondo posto, in Eccellenza, per un irrisorio 0.25 punti. Tornando seri oggi colgo l’occasione per chiedere al nostro presidente di voler trattare qui il tema della ludopatia. Una piaga della nostra società, vogliamo portare a Cupello Nicolò Fagioli, la sua presenza qui sarà fondamentale per tutto l’ambiente». Presente anche Don Nicola: «Oggi è una bella giornata di sport, qui in campo abbiamo tanti ragazzi che saranno il nostro futuro. Lo sport costruisca ponti di pace, il rispetto reciproco tra essere umani è alla base di tutto».

«Lo dico a gran voce – le dichiarazioni di Ezio Memmo – la Virtus Cupello è una società modello che ci invidiano anche fuori dall’Abruzzo. Una società fatta di uomini che amano il calcio, tante realtà dovrebbero prendere esempio. Di fronte a me ci sono tanti giovani ragazzi, saranno loro il nostro futuro, divertitevi in campo e nella vita di tutti i giorni seguendo le regole sane». Un passaggio anche con Daniele Ortolano: «Ricordo benissimo quando ero presidente della Lnd Abruzzo, fui io ad inaugurare questo impianto in erba sintetica. Fu uno dei primi in Abruzzo, a conferma della lungimiranza di questo territorio e l’ottimo lavoro fatto dalla Virtus Cupello che è un modello da seguire. Qui in occasione del Torneo delle Regioni portammo la Coppa del Mondo, sarebbe bello portare un altro trofeo prestigioso».

«È sempre bello – l’intervento di Gabriele Gravina – trovarsi di fronte a tanti baby calciatori, sarete voi gli uomini del domani. A voi dico di divertirvi giocando, sognando ma soprattutto studiando, solo così sarete campioni nella vita. Qui si respira aria sana, grazie di cuore ai veri testimoni del calcio, ovvero dirigenti e volontari. Tutti quelli che danno molto di quel poco che hanno. Raccolto l’assist di Peppino, ragazzi come Fagioli e Tonali sanno di aver sbagliato perdendo treni importati, mi impegnerò affinché uno dei due possa essere vostro ospite per un’altra grande giornata di calcio e vita. Grazie ancora per la splendida accoglienza, io amo il calcio, viva il calcio e viva Cupello»

Salutata la famiglia della Virtus Gabriele Gravina è stato accompagnato, nella Sala Multimediale del Comune, dove è stato accolto dal primo cittadino Di Florio, insieme all’assessore allo Sport Oreste Di Francesco e Giuseppe Silvestri, attuale presidente della Virtus Cupello, nell’incontro moderato da Filippo Sammartino che ha illustrato il vero significato dal carciofo cupellese. Prima di arrivare al campo sportivo il numero uno della Figc ha toccato con mano il proficuo lavoro della cooperativa “San Rocco” che in questi giorni, ancor di più, sta lavorando a pieni giri per il “Festival del Carciofo”.

«Il signor Gravina – le parole del sindaco Di Florio – ha detto di essere stato già altre volte qui a Cupello, io da sindaco sono orgogliosa di poterlo accoglierlo per la prima volta sotto la mia amministrazione. Una figura con grandi valori, ha fatto del calcio la mission della sua vita raccogliendo grandi risultati. Alla base della nostra comunità ci sono unione e rispetto delle regole, noi insegniamo questo ai nostri ragazzi. Colgo l’occasione per ringraziare l’associazione “La Ruralità”, dietro questo evento c’è stato tanto lavoro».

L’assessore allo Sport, Oreste Di Francesco ha parlato di «comunità attiva, che risponde sempre presente, grazie a loro il nostro obiettivo è fare sempre meglio. Come Virtus Cupello siamo orgogliosi di poter contare 300 tesserati e affrontare 10 campionati di Eccellenza non è di certo una passeggiata ma riusciamo a competere con piazze blasonate. Avere qui Gravina è motivo di grande orgoglio, è l’esempio perfetto di chi con grandi sforzi è riuscito ad arrivare in alto, non solo in Italia ma anche come vicepresidente Uefa».

«A nome di tutta la Virtus Cupello – le parole del presidente Silvestri – siamo davvero orgogliosi di questo pomeriggio in compagnia di una figura cardine, nel panorama italiano come Gravina. Siamo una famiglia unita, per noi il calcio è davvero un gioco fantastico e ogni giorni ci poniamo come obiettivo di preparare al meglio i nostri calciatori perché saranno gli uomini del domani».

Dopo le parole sul sintetico Gravina ha rilasciato altre dichiarazioni: «Essere il primo a ricevere un premio di caratura nazionale mi fa emozionare. Oggi ho ascoltato parole centrali e centrate perché so benissimo che l’impegno nel calcio non è facile, è molto complesso ma qui a Cupello ho toccato con mano impegno da parte di tutti. Sfogliare i carciofi e giocare a calcio, due immagini che non lasciano spazio a immaginazione, qui si respira l’aria di una comunità vera e coesa. A Cupello non mi sento ospite ma in questo lungo pomeriggio mi avete fatto sentire a casa».

Al capo della Figc, dalle mani di Peppino Di Francesco è stato consegnato il “Carciodoro”, il simbolo di Cupello. Gravina ha riabbracciato un lembo d’Abruzzo a lui caro per questioni affettive e imprenditoriali, ritrovando figure che hanno accompagnato la sua ascesa nel mondo del calcio italiano. Cupello già guarda al prossimo anno, dopo il numero della Figc l’obiettivo, nel 2025, sarà consegnare il “Carciodoro” a un’altra figura di spicco a richiamo nazionale.

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