Il Civeta ora vuole un direttore generale, tre sindaci non ci stanno: «Evitare il poltronificio»

Nella neonata società Civeta ora c’è bisogno di un direttore generale. È quanto emerso dall’assemblea dei soci tenutasi ieri. Il presidente del cda, Giuseppe Silvestri, ha proposto di procedere con urgenza all’assunzione di un direttore generale incassando il voto favorevole dei sindaci di Vasto, Cupello, Casalbordino, Scerni e Pollutri. Hanno votato contro San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina.

I tre Comuni che hanno espresso il proprio “No” rimarcano il disappunto con un duro comunicato stampa a firma dei sindaci Emanuela De Nicolis, Catia Di Fabio e Mimmo Budano sull’incompatibilità della necessità di risanare il bilancio con la proposta di assunzione di un’altra figura dirigenziale.

Giuseppe Silvestri

«Siamo molto preoccupati di quanto emerso dall’assemblea dei soci del Civeta tenutasi ieri 15 aprile – scrivono i sindaci – Il presidente del cda,  ha proposto all’assemblea la necessità e l’urgenza di procedere all’assunzione di un direttore generale, senza tuttavia specificarne i costi e le ricadute che ciò avrà sul bilancio della società, peraltro dopo aver presentato e portato all’approvazione dell’assemblea un bilancio di previsione in cui non sono previste altre assunzioni, con evidenti discrasie e incongruenze dei principi contabili».

«Riteniamo assolutamente prioritario e urgente risanare il bilancio del Civeta, già in perdita da diversi anni, cercando di ridurre al massimo i costi di conferimento e le conseguenti tariffe Tari dei nostri concittadini. Riteniamo assolutamente non necessario, in questo particolare momento storico, affrontare costi ulteriori per figure apicali come quella di un direttore generale».

Il Civeta

Invitiamo dunque il presidente Silvestri  e i sindaci che in tutta fretta ed in assenza di informazioni più dettagliate, hanno votato favorevolmente (Francesco Menna, Graziana Di Florio, Filippo Marinucci, Nicola Di Carlo, sostituito in assemblea dal vice Luigi Gizzarelli) a una valutazione più oculata della suddetta proposta, magari all’esito di un piano dettagliato sui costi/benefici, in modo da non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, convinti come siamo, che una gestione attenta ed oculata del bilancio del Civeta possa tradursi in vantaggi per l’intero comprensorio».

«Nell’ipotesi in cui la maggioranza dei soci dovesse persistere nella scelta di nominare un direttore generale, pur continuando a rappresentare il nostro fermo diniego, ci auguriamo che quantomeno la scelta ricada, previo avviso pubblico, su una figura professionale che si sia occupata della “gestione” di impianti analoghi a quelli di Civeta, con riconoscibili e riconosciute esperienze e competenze tecniche, augurandoci che giammai si pensi alla nuova società come ad un poltronificio».

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