«Si è concluso il nuovo corso Ricoclaun di ben 20 ore che ha visto protagonisti 19 nuovi clown che, insieme ai clown dell’associazione, venerdì pomeriggio, sabato e domenica per l’intera giornata, hanno vissuto un’esperienza formativa veramente intensa ed entusiasmante». Lo comunica Rosaria Spagnuolo, presidente del sodalizio che porta il sorriso alle persone ricoverate in ospedale.
«Tantissime le attività esperienziali che hanno esplorato: dagli esercizi di fiducia verso di sé e verso gli altri, ad occhi aperti e ad occhi chiusi, a esercizi di sintonia, di comunicazione e relazione, a quelli per esplorare la gioia, ai tanti giochi da fare insieme per creare il clima del gruppo, ma anche esercizi di mimo, teatro, improvvisazione, alla nascita del personaggio clown, al rifiuto, al tunnel degli abbracci, igiene e procedure ospedaliere, ai palloncini, al trucco e alle gag per concludersi in una messa tutti insieme nella parrocchia di San Marco. Un percorso formativo multidisciplinare, che ha fatto vibrare le corde emotive di ognuno per una prima formazione che consentirà di interagire in un ambiente difficile e complesso come quello ospedaliero. A questa fase ne seguiranno altre, di tirocinio in ospedale insieme ai clown più esperti, ma anche altri incontri formativi periodici. La formazione per diventare clown in ospedale è infatti continua e c’è sempre qualcosa da approfondire e conoscere».
«Diciannove nuovi clown! Tutti speciali, pieni di entusiasmo», commenta Rosaria Spagnuolo. «È stata per noi un’esperienza molto impegnativa, con uno staff impeccabile che ha curato ogni istante del corso per offrire sempre il meglio. Un grazie speciale a Idiana, clown Lulù, Elia, clown Sampei, Silvana clown Ciuf Ciuf, Debora, clown Buondì, ma anche tutti gli altri clown Ricoclaun che si sono messi a disposizione per l’accoglienza e per rivivere gli esercizi del corso insieme ai nuovi in un’esperienza rigenerante. Molti i momenti in cui si riso insieme, anche a crepapelle, altri in cui ci si è lasciati andare, vincendo tutte le resistenze, altri in cui ci si è emozionati, anche commossi, altri in cui il clown che è sempre dentro ognuno di noi, è apparso e con entusiasmo ha divertito tutti. Ora insieme a questi meravigliosi 19 clown la Ricoclaun avrà una marcia in più per vivere nuove avventure e diffondere con più energia la clownterapia nel territorio. Un grazie di cuore ai nuovi: clown Melody, Ricciolina, Thor, Zazzà, Raffy, Stellina, Priscilla, Broccolo, Pedalina, Empty, Doda, Speranza, Lellina, Cuoricina, Timidina, Fiorellina, Sbirulina, Esmeralda e Cioppolina».
«Tre giorni. Una sede. Tante storie e un desiderio comune», racconta uno dei nuovi attivisti, Maurizio clown Raffy. «Ansie da esorcizzare, nervi da distendere, tensione da sciogliere. Sguardi, sorrisi, cuori che iniziano a infiammarsi. Si entra in sintonia, come se ciascuno avesse capito la cosa più importante: si sta tutti dalla stessa parte. È la parte di chi vuole donarsi, mettersi al servizio dell’altro, di chi ha bisogno di umanità ed empatia. Si scava nelle profondità della propria anima, negli abissi più oscuri del proprio io, nei meandri della propria interiorità. Si scende, si va a fondo, si scava, vengono a galla quei pensieri rinchiusi nei rispettivi forzieri. Musica, giochi, silenzi. E lacrime, tante lacrime. Ci si espone, ci si lascia andare, si prendono pezzi di sé per offrirli agli altri, che poi “altri” non sono più, sono parte di un noi».