A Guilmi prese di mira due abitazioni: portoni incendiati con liquido infiammabile

Inquietante episodio a Guilmi nella giornata di ieri 7 aprile. I portoni di due abitazioni sono stati danneggiati da altrettanti incendi appiccati da ignoti. Il primo rogo ha riguardato la porta della nota residenza artistica di Guilmi Art Project, un ingresso al piano inferiore che si trova sotto via Italia. Ad accorgersene è stato un ospite inglese da poco arrivato in paese per passarvi alcuni giorni. Oltre ai danni alla porta, il fumo è penetrato all’interno annerendo alcune pareti.

I danni provocati dal secondo incendio sono stati scoperti subito dopo. L’immobile preso di mira è di proprietà degli stessi titolari dell’altro e si trova in via Chiesa, in affitto tramite il servizio Airbnb. Anche qui le fiamme hanno danneggiato il portone rimesso da poco a nuovo, le mattonelle e il campanello.

Il fatto che i roghi siano stati appiccati in due immobili dalla stessa proprietà e lontani tra loro lascerebbe poco spazio ai dubbi sui destinatari di tale gesto. Ce lo conferma anche Lucia Giardino, proprietaria delle case, che insieme a Federico Bacci da anni, durante l’estate, con Guilmi Art Project porta in paese artisti di caratura internazionale in apprezzate residenze artistiche che coinvolgono l’intera comunità [LEGGI]. Entrambi vivono fuori regione, quindi non erano presenti al momenti dei fatti.

Sull’origine dolosa non ci sono dubbi, in entrambi i casi sono state ritrovate bottigliette semibruciate dalle quali probabilmente è stato versato il liquido incendiario dato alle fiamme, le cui tracce sono ben visibili. Nessuno pare abbia visto l’autore del gesto in azione. Del fatto sono stati avvisati i carabinieri di Gissi che hanno effettuato un sopralluogo e raccolto elementi utili, nelle prossime ore sarà formalmente presentata la denuncia.

Sul posto si è recato anche il sindaco Carlo Racciatti, che a Chiaro Quotidiano dice: «Ritengo si tratti di un gesto isolato di qualche esagitato. Stiamo lavorando in collaborazione con le forze dell’ordine per individuare la persona che ha compiuto questo gesto deplorevole».

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