Una contaminazione da enterococchi intestinali e presenza di «corpi in sospensione». È questo il risultato delle analisi effettuate dall’Arpa Molise sui campioni prelevati a qualche centinaio di metri dalla foce del Trigno, in prossimità dello scarico del canale proveniente dal depuratore Arap Servizi.
Il prelievo è avvenuto il 6 febbraio su richiesta della sindaca di Montenero di Bisaccia, Simona Contucci, dopo le segnalazioni sul cambio di colore in corrispondenza del ponte ferroviario [LEGGI]. Nei giorni scorsi l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale ha pubblicato i risultati delle analisi effettuate sui campioni provenienti da due diversi punti di prelievo.
Il primo è quello in prossimità dello scarico, dove il cambio di colore è ben evidente. Qui è stata riscontrata una «lieve opalescenza con corpi in sospensione». La presenza di uno strato di colore scuro era visibile a occhio nudo e la percezione è che da lì si generasse il cambio del colore nel resto del corso d’acqua.
Le analisi hanno evidenziato la presenza di enterococchi intestinali per 2200 UFC/100ml (Unità Formanti Colonia in 100 millilitri d’acqua).
Tanto o poco? La normativa (Decreto Ministeriale 30 marzo 2010) prende in considerazione tale valore per determinare l’eventuale contaminazione fecale nelle acque di balneazione fissandone i seguenti limiti: 500 Ufc/100ml per le acque interne, 200 Ufc/100ml per le acque marine. Quel tratto del Trigno non rientra tra le acque di balneazione, ma tale limite ci aiuta ad avere un riferimento sugli indicatori di qualità; da verificare, se il fenomeno persisterà, l’eventuale impatto sui tratti di mare in prossimità della foce durante l’estate. Inoltre, qui il sogno dell’amministrazione comunale montenerese è l’istituzione della riserva naturale della foce del Trigno che, probabilmente, mal si concilierebbe con tali valori.
La stessa Arpa sottolinea «un maggior tenore di indicatori di contaminazione microbica» rispetto al punto di prelievo più a monte. Il secondo campionamento è stato eseguito in località Pietra Fracida, sempre nel comune di Montenero di Bisaccia, e qui il valore riscontrato (relativo sempre agli enterococchi) è minore di 10. Stesso discorso per l’Escherichia Coli: minore di 10 a Pietra Fracida, 180 Ucf/100ml in prossimità del ponte ferroviario, un valore tutto sommato nettamente inferiore al valore limite per gli scarichi pari a 5.000 Ucf/100ml (per le acque di balneazione interne è invece di 1.000 Ucf/100ml).
Tra gli altri valori, l’ente deputato alla protezione ambientale scrive: «Per entrambi i campioni si segnala la presenza di composti fenolici. Arpa Molise continuerà a garantire una costante attività di monitoraggio e controllo ambientale».