Omicidio Marchesani, assolti i titolari e gli operatori della residenza “San Pio”

Sono stati assolti con la formula piena, perché il fatto non sussiste, i quattro imputati, a vario titolo, accusati per l’omicidio di Michela Marchesani, 87 anni, avvenuto il 23 giugno 2019 all’interno della struttura residenziale per anziani “San Pio” in via Sa Rocco a Vasto. La giudice monocratica Stefania Izzi ha ritenuto insussistenti le attribuzioni di responsabilità, per colpa, nei confronti di Massimo Di Risio e Nora Di Risio, titolari della struttura dove era ospitata la Marchesani, di Anna Di Ianni e Michele Nardella, entrambi operatori socio sanitari in servizio la notte dell’omicidio.

Nel corso del dibattimento i legali difensori Alessandra Cappa, Marco Serafini, Tiziana Magnacca e Luigi Di Penta hanno sempre sostenuto che l’evento che portò alla morte della donna colpita nel suo letto con un bastone da Vito Papa, finanziere in pensione – e deceduto successivamente – non era addebitabile alla condotta dei propri assistiti. Gli avvocati hanno documentato, attraverso una perizia medica di parte, che Papa, pur essendo affetto da una patologia non nota alla struttura residenziale e quindi anche agli operatori sociosanitari in quanto ospite da un paio di giorni, ha compiuto un gesto “eccezionale” e, come tale, non addebitabile agli imputati.

«Nonostante il “San Pio” sia stato posto sotto la lente d’ingrandimento dagli specialisti dei Carabinieri del Nas, per giunta nel contesto del grave episodio dilettoso, essa è stata unanimemente giudicata idonea ed anzi eccellente, e con caratteristiche igienico-sanitaria ampiamente rispondenti alla normativa di riferimento così come hanno riferito gli stessi militari in dibattimento» spiegano i legali.

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