Comitato Amici degli alberi: «Vasto, città con ampie zone desertificate»

Vasto è «una città con ampie zone desertificate». Il comitato Amici degli alberi torna a far sentire la sua voce nel giorno dell’inaugurazione del parcheggio Due Pini, dove le conifere trentennali sono state sostituite da alberelli perché le radici delle piante originarie avevano danneggiato l’asfalto.

«Oggi – si legge in una nota del comitato presieduto da Gian Carlo De Nicola – è stata inaugurata, in forma piuttosto dimessa e con una limitatissima partecipazione degli abitanti del quartiere, la (ex) villetta Due Pini, che dopo il taglio dei sedici pini (sul quale pende un ricorso al Tar) e senza la messa a dimora di alberi che possano definirsi tali, è diventata una striscia di asfalto… quindi sarebbe meglio chiamarlo “parcheggio Due Pini”, ma anche un’area di sosta, senza il verde, diventa difficilmente fruibile».

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«Immaginate cosa diventerà quel parcheggio in piena estate, quando le temperature sfioreranno i 40 gradi? Chi avrà il coraggio di lasciare la propria auto sotto il sole cocente e senza l’ombra degli alberi? Abbiamo sperato fino all’ultimo in un “ravvedimento operoso” dell’amministrazione comunale che, imperterrita, continua la sua battaglia contro il verde pubblico.

Abbiamo sperato fino all’ultimo che venissero messi a dimora alberi che potessero, se non uguagliare, almeno restituire il 50% della copertura arborea tolta. Ora sentiamo che vorrebbero creare delle aiuole… magari un bel prato all’inglese come quello che hanno messo a Vasto Marina e che mostra già i primi segni di ingiallimento.

In un’era in cui si parla tanto dei cambiamenti climatici e dell’importanza degli alberi ecco che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Menna, decide di andare controcorrente e di tagliare tutto quello che incontra lungo il suo cammino. Il risultato? È sotto gli occhi di tutti: una città con ampie zone desertificate. L’unica speranza è che i cittadini comprendano quanto sia dannoso questo modo di operare e facciano sentire la loro voce come dovrebbe succedere in un paese democratico. Noi aspettiamo fiduciosi la decisione del Tar di Pescara».

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