La protesta dei sindaci: «Entroterra vastese sta per restare senza medici di base»

La protesta dei sindaci dell’entroterra per una sanità che rischia di marginalizzare ancora di più i piccoli comuni. Si è tenuta stamattina a Vasto la conferenza stampa convocata dal sindaco di Tufillo, Ernano Marcovecchio, con la partecipazione di amministratori di diversi Comuni del Vastese e del presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna.
Al primo posto tra le preoccupazioni c’è la già grave assenza di medici di medicina generale destinata ad acuirsi visto che dal primo aprile tre Comuni (Torrebruna, Celenza sul Trigno e Palmoli) ne resteranno sprovvisti a causa del raggiungimento della pensione di quelli ancora attivi; nei prossimi mesi i centri non coperti aumenteranno (Carunchio, Tufillo e Dogliola).

Le criticità però non si limitano a questo, come specificato da Agostino Chieffo (sindaco di Gissi) che da tempo sta lottando con la Asl sugli orari di apertura del Punto di Primo Intervento.

Nelle parole di Cristina Lella, sindaca di Torrebruna, forse il problema principale, norme e leggi che mal si sposano con le caratteristiche del territorio non solo di questa parte d’Abruzzo: «Occorre adattare le soluzioni alla geografia», quindi sono necessarie, rispetto alle norme generali, «eccezioni per permettere anche a giovani medici di sopperire alle carenze», inoltre «non possono mancare le ambulanze», dove pure «non ci sono medici». Se nell’incontro che il direttore generale della Asl, Thomas Schael, convocherà dopo Pasqua non emergeranno soluzioni, «non escludiamo di poter manifestare».

«A fine mese andrò in pensione il dottor Ottaviano, medico di medicina generale a Palmoli, Celenza sul Trigno, Torrebruna e Tufillo», spiega Giuseppe Masciulli, sindaco di Palmoli, che lancia l’allarme anche sullo «smantellamento delle guardie mediche».

Per il consigliere regionale Silvio Paolucci, per sopperire alle carenze attuali «i medici possono aumentare le ore lavorative da 24 a 36», inoltre «le prenotazioni ripetibili possono essere informatizzate» e si deve puntare sulla formazione.

«Non si può più trattare l’intero territorio regionale alla stessa maniera», ammonisce la neo consigliera regionale Tiziana Magnacca. «Così non viene garantita l’uguaglianza, che viene prima del diritto alla salute».

Ecco la diretta della conferenza stampa:

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