Idrogeno verde in Abruzzo, tra rinunce ed errori: almeno 8,6 milioni di euro tornano a Roma

I primi rinunciatari dell’idrogeno. La Blusolar Rosciano srl di Popoli ha comunicato alla Regione la rinuncia al finanziamento di 3,7 milioni di euro per la produzione di idrogeno. La vicenda è quella del bando della Regione di un anno fa con una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro dal Pnrr per la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse.

Il 22 gennaio l’azienda della provincia di Pescara ha comunicato ufficialmente la rinuncia al finanziamento per il proprio progetto nell’ex stabilimento Dreher. Ora, la quota assegnatele tornerà al Ministero per la successiva redistribuzione delle risorse residue a livello nazionale.
Dall’Abruzzo torneranno indietro almeno altri cinque milioni di euro considerato che la dotazione finanziaria iniziale era di 25 milioni e con il bando ne sono stati assegnati solo 20 ai tre progetti in graduatoria. Con quello della Blusolar che svanisce torneranno indietro quindi almeno 8,6 milioni di euro.

L’ex Cotir

Eventuali rinunce erano nell’aria sopratutto dopo la dilatazione dei tempi (a fronte delle rigide e immutabili tempistiche dettate dal Pnrr) causata dai ricorsi fino in Consiglio di Stato, tra i quali quello di Floew e Pilkington. Qualche giorno fa i giudici hanno confermato la graduatoria della Regione e la non ammissione dei progetti rimasti fuori inizialmente.

Tornando ai progetti, restano quindi – almeno per il momento – in campo quello dell’Arap per la riconversione dell’ex Cotir (10 milioni) e quello della Konia srl (6,4 milioni) in Val Sinello: 16,4 milioni di euro complessivi su una dotazione finanziaria iniziale di 25.

Anche su questi però c’è un punto interrogativo. Nella determinazione, del 5 febbraio, del servizio Politica energetica e Risorse del territorio della Regione si legge infatti che il dirigente dello stesso, Dario Ciampioni, ha rinviato la sottoscrizione dell’atto d’obbligo per la concessione dei fondi.

Dario Ciamponi

Quest’ulteriore slittamento è dovuto a due motivi. L’Arap ha infatti trasmesso oltre i termini la propria firma dell’atto d’obbligo chiedendo una proroga a causa di un «mero errore materiale». La Regione ha concesso la proroga, ma ora attende un riscontro dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sulla possibilità di accettare tale firma ritardataria.
Per la Konia, invece, lo stesso Servizio regionale ha chiesto, il 22 dicembre 2023, una variante di progetto (a causa di documentazione «non coerente con gli impegni assunti e con quanto dichiarato») da presentare entro 30 giorni «pena la revoca del finanziamento» (termini poi prorogati).

Quindi per ora, di certo c’è solo che almeno 8,6 milioni di euro per la produzione di idrogeno verde in Abruzzo torneranno a Roma.

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