Bosco (Pd): «Dal centrodestra bullismo istituzionale contro la provincia di Chieti»

«Secondo studi terzi, l’autonomia differenziata porterà via al Sud dagli 80 ai 100 miliardi l’anno, per l’Abruzzo saranno 5 miliardi in meno l’anno. Si va incontro al disastro». A lanciare l’allarme è Emanuele Felice, professore di storia economica all’università Iulm di Milano, nell’evento elettorale organizzato a Vasto da Anna Bosco, candidata del Pd al Consiglio regionale. Nel Meridione «la sanità scomparirà», è la fosca previsione del docente vastese. Col nuovo Patto di stabilità si prevede «una redistribuzione di risorse tra Nord e Sud che penalizzerà il Mezzogiorno». Invece «dobbiamo batterci per rendere permanente il Pnrr».

Anna Bosco (Pd)

L’Abruzzo al centro dell’Italia e dell’Europa: è il tema dell’appuntamento elettorale nella pinacoteca di Palazzo d’Avalos, dove intervengono, oltre a Felice e Bosco, anche il senatore Michele Fina, il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e Antonella Rotondo, consigliera comunale a Fossacesia.

«Il porto di Vasto e il collegamento tra Adriatico e Tirreno rappresentano la strategia di questa regione», in cui «non dobbiamo più perdere finanziamenti com’è successo in Abruzzo coi fondi del Pnrr», ammonisce Fina. Tra le opere pubbliche attese da decenni, c’è la terza corsia dell’A14: «E’ impensabile che questa infrastruttura così importante si fermi all’inizio dell’Abruzzo», dove nella sanità rimangono lunghe liste d’attesa: «Il 7 per cento degli abruzzesi ha rinunciato a curarsi perché non ha i soldi o ha la prima visita tra sei mesi. Non possiamo avere un presidente che non vive in Abruzzo, non si cura in Abruzzo».

Da parte del centrodestra «si stanno facendo tutti i giorni annunci che, nel 99 per cento dei casi, rimangono sulla carta», esordisce Bosco, che ricorda come tra le regioni «l’Abruzzo è penultima nella spesa delle risorse per il sociale». Rimarca «le difficoltà a tenere aperti i luoghi di cultura» e a ottenere fondi regionali, perché «se hai la sfortuna di nascere in provincia di Chieti, dove c’è un presidente non particolarmente gradito al presidente della Regione, subisci l’abbandono delle istituzioni e anche un certo bullismo istituzionale». Bisogna «sostenere l’avvio delle imprese per gli under 40, le start up», mentre «la provincia di Chieti ha perso quasi 150mila imprese agricole».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *