La proposta di Moro: «Ecco come usare i soldi della variante. Accordo da firmare prima del 10 marzo»

Usare gli 80 milioni di euro per la variante alla Statale 16 per molteplici interventi con l’obiettivo di potenziare gran parte della viabilità del territorio anche in vista del nuovo ospedale di contrada Pozzitello. A proporlo è il consigliere provinciale e vicesindaco di Lentella, Carlo Moro.

L’infrastruttura di cui si discute da decenni è tornata d’attualità negli ultimi giorni nei botta e risposta tra candidati alle Regionali. Il presidente Marco Marsilio, nel suo intervento a San Salvo Marina, ha nuovamente accusato il sindaco di Vasto di aver fatto definanziare l’opera. La replica di Francesco Menna non si è fatta attendere: «Marsilio e il centrodestra vogliono la variante alla SS16 con ponti e gallerie sotto Palazzo d’Avalos. Se per qualcuno non era ancora chiaro ora, di certo, è chiarissimo».

Carlo Moro

Per Moro la soluzione che metterebbe d’accordo tutti sistemando buona parte della viabilità del comprensorio è l’uso di quegli 80 milioni (degli 86 milioni iniziali, il Ministero ne ha lasciato 6 all’Anas per la progettazione) per interventi di potenziamento su strade per lo più esistenti per creare raccordi utili a velocizzare gli spostamenti.

Come si potrebbero usare quei soldi, sono ancora disponibili?
Il Vastese è a credito di 80 milioni di euro. Il Ministero, nei vari incontri intercorsi, si è detto disponibile a rimettere a disposizione quella somma quando i vari enti avrebbero raggiunto un accordo.
La ripartizione di tali fondi potrebbe essere la seguente: 40 milioni per il raccordo tra i caselli Vasto Nord-Vasto Sud su strade esistenti tra le quali Valle Cena [IL PERCORSO], 15 milioni per il “Lotto 0” della Variante alla Statale 16 (il tratto da dietro la stazione ferroviaria fino a San Salvo Marina), 7-8 milioni per completare la variante di San Salvo (un progetto esistente da decenni che prevede il raccordo dalla rotatoria di via per Montenero a via di Palmoli per poi tagliare dietro al cimitero e ricongiungersi con la Sp 181) e i restanti 15 milioni per adeguare le strade da località San Lorenzo a Vasto (Sp 157) fino Sant’Antonio Abate e da qui fino al nuovo ospedale usando le Provinciali che esistono.

Quali sarebbero i vantaggi?
Innanzitutto mettiamo in sicurezza, adeguiamo e colleghiamo anche il futuro ospedale con le principali strade del territorio. Ad esempio l’adeguamento della Sp 157 sarebbe utile a tutti i Comuni dell’area del Sinello, per arrivare al nuovo nosocomio. La variante di San Salvo, oltre ai residenti, servirebbe alla fascia di Comuni dell’entroterra che per raggiungere il nuovo ospedale dovrebbero usare la SS 16 e risalire in via Buonanotte o passare dentro San Salvo. 
Il Comune di Vasto avrà a disposizione, inoltre, 15 milioni di euro in virtù dell’accordo di programma per le opere di urbanizzazione: una parte con questi soldi, un’altra con quelli del Ministero e si metterebbero a posto tutte le strade del territorio.

Qual è quindi la proposta ai rappresentanti istituzionali?
L’appello a tutte le forze politiche è di far andare in porto questa operazione nel più breve tempo possibile. L’accordo andrebbe firmato con Ministero, Regione, Provincia di Chieti, Comune di San Salvo, Comune di Vasto. Andrebbe fatto prima del 10 marzo perché essendo in campagna elettorale è facile sposare l’idea a parole per poi dimenticarsene, va messo nero su bianco il prima possibile.
Tutta questa operazione ha più di una valenza: raccordo interno-costa, viabilità potenziata in funzione dell’ospedale nuovo e in Valle Cena la possibilità di creare parcheggi a supporto del porto di Vasto, ad esempio per i furgoni Stellantis e altri operatori economici. Tutti lavori che costerebbero poco senza un eccessivo sfruttamento di suolo.
Su questa partita il territorio si gioca molto, si tratta di interventi necessari, fattibili e per i quali ci sono i soldi. Per questo sarebbe fondamentale raggiungere un accordo politico prima del 10 marzo.

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