Alcune tornano a ogni campagna elettorale. Altre sono sparite dai radar della politica, almeno fino alla prossima polemica. Breve elenco delle opere pubbliche da ricordare perché non rimangano solo promesse elettorali.
Variante alla statale 16
La variante che consenta di spostare il traffico dalla costa aggirando l’abitato di Vasto è sparita dai radar della politica. Nel 2022 le proteste contro il progetto dell’Anas. Con viadotti e tratti in rilevato, avrebbe deturpato il costone orientale, spostando lo smog di poche centinaia di metri dal litorale, facendo transitare il traffico pesante poco al di sotto della balconata orientale, uno dei luoghi più suggestivi della città. Il braccio di ferro tra Comune e Anas, cui poi si aggiunse anche la Regione, ha consentito di abbandonare il progetto. Ma, persi gli 87 milioni di euro che erano stati stanziati dal ministero per la variante Vasto-San Salvo, l’iter si è bloccato. In attesa di un nuovo finanziamento che, se si vuole aggirare il centro abitato di Vasto, dovrà essere più sostanzioso.
Via Verde
Nei giorni scorsi Chiaro Quotidiano ha raccolto la protesta del sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso: mancano i fondi per il tratto di Lago Dragoni e per quelli di Vasto e Casalbordino, così rischia di restare a metà la pista ciclopedonale lunga 42 chilometri, da Ortona a Vasto.
Nuovo ospedale di Vasto e terzo casello
La firma dell’accordo di programma tra Regione, Asl e Comune viene considerata un decisivo passo in avanti dai rappresentanti istituzionali di tutti e tre gli enti. Solo i prossimi mesi ci diranno se, come promesso, entro metà dell’anno si arriverà all’appalto e poi all’apertura del cantiere sul terreno incolto di contrada Pozzitello, al confine con San Salvo, acquistato 25 anni fa. Secondo il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schael, il 2027 sarà l’anno della conclusione dei lavori. Nello speciale Parla Chiaro, il format di attualità e politica di Chiaro Quotidiano, il dg dell’azienda sanitaria ha auspicato anche la costruzione, proprio nella zona del futuro ospedale, di un terzo casello sull’A14.
Porto e treni
Dell’ampliamento del porto di Punta Penna si discute dal 2007, l’anno in cui fu presentato, tra le polemiche degli ambientalisti, il Piano regolatore portuale che prevede il raddoppio del bacino portuale. Costo preventivato 17 anni fa: 145 milioni di euro. Verosimilmente ne serviranno di più. Il primo passo sarà far arrivare la ferrovia fino alle banchine dello scalo marittimo vastese, altra opera oggetto di tre campagne elettorali regionali (e altrettante comunali) prima di questa. E, a proposito di treni, l’impegno della classe politica regionale e locale deve andare nella direzione di aumentare le fermate dei treni ad alta velocità nella stazione di Vasto-San Salvo. Altrimenti ristrutturare lo scalo ferroviario risulterà solo un’operazione di maquillage.
ogni coalizione politica che negli ultimi 20 anni ha utilizzato questi temi nelle campagne elettorali dovrebbe subire una penalità del 25% sul risultato delle prossime elezioni. a tavolino. per i prossimi 100 anni.