Lo stabilimento Stellantis Europe di Atessa nel 2023 appena concluso ha fatto segnare l’11,8% di produzione in più. A rilevarlo è un report della Fim-Cisl sui volumi produttivi dei vari stabilimenti del gruppo in Italia. Nella storica fabbrica che impiega 5.020 persone si producono i veicoli commerciali leggeri di Fiat e Psa, di Opel e Vauxall e dal 2024 dovrebbero partire anche quelli di Toyota; l’85% della produzione viene esportata all’estero (dato che influisce positivamente sull’export abruzzese, LEGGI).
Il dato è positivo soprattutto se si guarda al resto dei siti produttivi italiani: solo tre su sei hanno chiuso l’anno con un incremento e Atessa è il secondo con la migliore performance. Lo stabilimento con il maggior incremento è quello di Pomigliano con il +30,3% (da 165mila a 215mila veicoli), seguono la fabbrica della Val di Sangro (dai 206mila furgoni del 2022 a 230.280) e Melfi con il +3,9% (da 163.793 a 170.120 unità). In discesa Polo Produttivo Torinese (-9,3%, da 94.710 a 85.940), Maserati Modena (-0,5%, da 1.250 a 1.244) e Cassino (-11,3%, da 55mila a 48.800). Complessivamente la produzione italiana ha fatto registrare un +9,6% (da 685.753 a 751.384 veicoli); l’obiettivo fissato per i prossimi anni col Ministero è il milione di veicoli (raggiunto ad esempio nel 2017).
Per lo stabilimento atessano restano però lontani i risultati del periodo prepandemico e anche dagli anni 2020 e 2021. L’analisi del sindacato evidenzia che negli anni dal 2017 al 2019 i volumi produttivi hanno sempre superato le 290mila unità. Nel 2020 e 2021 dalla fabbrica sono usciti rispettivamente 257.026 e 265.048 furgoni, poi è iniziato il problema ancora attuale riguardante l’assenza di componenti che ha comportato fermate fino a qualche settimana fa. L’andamento è ben visibile nel seguente grafico:
Su questo punto il sindacato scrive che la cifra finale del 2023 «inverte il dato negativo riscontrato nei primi mesi dell’anno. Nel 2021 e nel 2022 la situazione dei fermi produttivi per mancanza di materiale aveva condizionato fortemente i risultati produttivi. Nel 2023 gli stop produttivi sono stati complessivamente 15 giorni in gran parte concentrati nel 1° trimestre. Ad oggi la problematica dei materiali sembra quasi completamente risolta, questo determinerà una crescita in termini di volumi anche nel 2024».
Non è invece chiara l‘eventuale influenza sui risultati dell’avvio della produzione di furgoni a Gliwice, in Polonia.
Qualche giorno fa, un’analisi aziendale poneva il gruppo Stellantis in testa nel settore dei veicoli commerciali grazie al forte contributo della Val di Sangro [LEGGI]. Lo stesso gruppo ha annunciato di voler continuare a puntare in modo decisivo su Atessa, rendendo il sito uno dei principali a livello mondiale, all’interno strategia Pro One [LEGGI]. «La crescita produttiva giornaliera del trimestre passato – aggiunge la Fismic – ha comportato un incremento occupazionale, al momento temporaneo, di circa 220 unità tra nuovi ingressi di somministrati e trasferte da altri Plant, quest’ultimi previsti per circa 160. Nello scorso mese di settembre sono state stabilizzati, con contratti Stellantis a tempo indeterminato 40 dei 180 lavoratori in Staff leasing. La nostra posizione rimane quella di cercare di ottenere in futuro altre stabilizzazioni per non perdere quelle professionalità su cui si è investito, in particolare in costanza di una crescita produttiva che ha continuità».