Il grande bluff. Ricordate l’intensificazione dei controlli sulla Statale 650 Trignina mediante autovelox e telelaser? All’annuncio non c’è stato alcun seguito. Il bilancio delle misure indicate un mese fa per contrastare le violazioni al codice della strada, causa di gravi incidenti, è desolante.
Parliamo del vertice tenutosi il 6 dicembre 2023 nella sezione della polizia stradale di Chieti. La riunione era stata convocata dal vicequestore aggiunto Tommaso Vecchio dopo le indicazioni arrivate dal prefetto Mario Della Cioppa nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 16 novembre sulla Statale che in quattro mesi ha fatto registrare 4 morti e 9 feriti in un tratto di appena 10 km. Su questa strada, oltre alla lievitazione del traffico, si assiste quotidianamente a sorpassi azzardati e manovre folli.
Che l’occasione potesse rivelarsi un buco nell’acqua era evidente già dalla convocazione. Vecchio ha invitato i comandanti della polizia locale di nove Comuni abruzzesi aventi nel proprio territorio un tratto di Trignina, peccato che sette destinatari su nove non esistano: Lentella, Fresagrandinaria, Dogliola, Tufillo, Celenza sul Trigno, San Giovanni Lipioni e Castelguidone non hanno la polizia locale. Inoltre, alla riunione non è stato invitato nessuno in rappresentanza di Schiavi di Abruzzo, altro Comune che ha competenza su un pezzo di questa strada. Tali piccoli Comuni, oltre al personale, non avrebbero neanche i mezzi, cioè telelaser o autovelox.
E gli altri due invitati? Nelle dichiarazioni post-riunione, lo stesso vicequestore ha sottolineato che l’intensificazione dei controlli avrebbe dovuto ritenersi in vigore già da quello stesso giorno, il 6 dicembre 2023. Non è accaduto nulla di tutto ciò.
La polizia locale di San Salvo, che in dotazione ha gli strumenti necessari, da quel giorno non ha effettuato nessun “appostamento” nel proprio tratto di competenza.
I controlli della polizia locale di Cupello nel proprio tratto, invece, non hanno subito modifiche nella programmazione e nel mese di dicembre sono stati meno di quelli del mese precedente: nel novembre del 2023 sono stati effettuati 5 appostamenti, il mese successivo, cioè quello dell’annunciata intensificazione, 4 (a ottobre erano stati 1, a settembre 2 e ad agosto 3).
All’incontro di poco più di un mese fa, data l’inesistenza di gran parte degli invitati, hanno partecipato alcuni sindaci del territorio che hanno evidenziato l’impraticabilità di tale soluzione chiedendo controlli da parte della stessa polizia stradale che però non avrebbe personale sufficiente.
Il destino di questa strada – trasformatasi nei decenni da collegamento veloce tra i paesi dell’entroterra vastese e molisano a fondamentale arteria per il trasporto delle merci dalla costa tirrenica a quella adriatica con una media di 12mila veicoli al giorno – e degli utenti che la percorrono si conferma quello degli ultimi venti anni: annunci sulla stampa (che, presumibilmente, lieviteranno con il periodo elettorale alle porte), dopo i gravi lutti che periodicamente scuotono l’opinione pubblica, puntualmente disattesi.
E questo riguarda sia le infrastrutture (il fantomatico raddoppio delle corsie e la messa in sicurezza dei tratti più a rischio al centro anche di una interrogazione parlamentare) che i controlli dei comportamenti scorretti alla guida: tutto è lasciato al buon senso dei singoli, certo non la migliore delle premesse.
Classiche buffonate all’italiana, ancor di piu’ in questo territorio.