Le concessioni balneari sono prorogate fino al 31 dicembre 2024. Lo ha stabilito la Giunta comunale di Vasto approvando la delibera 318 del 28 dicembre scorso su Concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo. Presa d’atto e determinazione nuova scadenza.
«Abbiamo disposto la proroga di un anno della scadenza delle concessioni balneari in quanto il governo Meloni, al 31 dicembre 2023, non ha ancora definito le linee guida che i Comuni costieri dovranno adottare per avviare la procedura di gara in base a quanto previsto dalla direttiva europea Bolkestein», dice a Chiaro Quotidiano Paola Cianci, assessora al Patrimonio e Demanio comunale. «Stiamo lavorando nel rispetto della normativa vigente, attraverso un confronto costante con i portatori di interesse affronteremo questa fase molto delicata per la gestione del demanio marittimo. Ci auguriamo che a livello nazionale intervenga il prima possibile un riordino della materia alla luce delle tante sentenze giudiziarie che si sono susseguite in questi mesi».
La norma comunitaria impone l’indizione di gare per assegnare le concessioni balneari, cancellando quel diritto d’insistenza che, dal 1993, ha consentito agli imprenditori balneari di rinnovare automaticamente il titolo concessorio, di sei anni in sei anni, presentando una semplice richiesta. Ora, a trattative in corso tra Ue e governo italiano per evitare la procedura d’infrazione ai danni dell’Italia (che significherebbe multa salatissima), la materia continua a risultare nebulosa. Nel 2020 i Comuni, sulla base di una legge nazionale, hanno rinnovato le concessioni fino al 2033, proroga da cui è sorta una lunga battaglia legale davanti alla giustizia amministrativa e alla Cassazione. Ora le amministrazioni locali ci riprovano allungando fino al prossimo anno il diritto degli attuali concessionari di piantare gli ombrelloni sugli arenili. Sulla scia di quanto già deciso da altri Comuni – da Venezia a Bari, da Rimini a Viareggio, a San Benedetto del Tronto – anche Vasto ha disposto la proroga delle sue 60 concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024. Altrove sono già piovuti i ricorsi delle organizzazioni ambientaliste.
«È legittimo presentare ricorsi – commenta Cianci – ma, nel predisporre la delibera di Giunta, il dirigente ha seguito le linee di indirizzo di uno schema predisposto dall’Anci sulla base della normativa nazionale».