Entroterra vastese in fibrillazione per undici torri eoliche distribuite nei territori di Cupello, Fresagrandinaria, Palmoli, Tufillo e Furci. Il progetto Parco Eolico Abruzzo, questo il nome, è alle battute iniziali ed è stato presentato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dalla società Sviluppo Prime srl: 11 aerogeneratori per produrre complessivamente 66 Mw, quindi dalla potenza unitaria di 6 Mw.
La documentazione è stata presentata il 28 novembre ed è ancora in corso di verifica amministrativa da parte del Ministero, quindi non è ancora consultabile per conoscerne i dettagli, come, ad esempio, la dimensione degli impianti.
Per aerogeneratori da 6 Mw di potenza unitaria, comunque, i modelli in commercio vanno da 150 a 160 metri di diametro del rotore e un’altezza che varia a seconda del sito individuato dall’azienda che va dai 119 ai 169 metri.
Per quanto riguarda la società proponente, la Sviluppo Prime srl è stata costituita il 31 luglio scorso a Grottaglie (Taranto).
Come detto, Comuni e associazioni sono preoccupati. Il primo dato che salta all’occhio è infatti la sovrapposizione delle aree interessate con i territori per i quali da tempo si sta lavorando a una maggiore valorizzazione ambientale, non ultimo l’ambizioso progetto dell’istituzione della riserva naturale dei Gessi frentani [LEGGI].
Primi incontri
Il 15 dicembre nella sala consigliare del Comune di Palmoli c’è stato un primo passo della mobilitazione. Comuni interessati, Italia Nostra del Vastese, delegazione Fai di Vasto, Forum Salviamo il paesaggio Molise, Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno, Stazione Ornitologica Abruzzese, Arci Vasto, Terre di Mezzo, Itinerari d’Abruzzo, Lupi del Gesso, Centro Ricerche sui Gessi (C.R.G.) e Comitato Cittadino per la Tutela del Cristallo d’Abruzzo si sono incontrati per un fare il punto in attesa della pubblicazione della documentazione dando vita a un forum spontaneo.
L’obiettivo è «contrastare la proliferazione di progetti di eolico senza limiti nel comprensorio vastese e nella valle del Trigno». Oltre al citato progetto, un altro potrebbe essere in partenza, tra Carpineto Sinello, Gissi e Liscia, «annunciato dalla recente installazione di una torre per la rilevazione del vento in località “Colle San Giovanni”».
«Riteniamo che il nostro territorio debba essere massimamente tutelato da nuovi mega impianti eolici – scrive il forum in una nota – perché, secondo i dati del Piano Energetico Regionale, già adesso la potenza installata nel solo comprensorio montano Sangro-Vastese rappresenta i due terzi della complessiva potenza regionale. Non si vede dunque perché continuare ad accanirsi su un Comprensorio che, a livello regionale, ha già ampiamente dato il suo contributo; e non si vede soprattutto perché la necessità, che nessuno mette in dubbio, di una transizione verso fonti rinnovabili non debba esplicarsi attraverso progetti di micro eolico e fotovoltaico in aree industriali, come sarebbe più logico, anche attraverso la creazione di percorsi virtuosi dal basso, come la creazione di comunità energetiche, evitando dunque di impegnare aree agricole, e contesti a forte valenza paesaggistica e ambientale, che costituiscono la vera risorsa da valorizzare nel nostro territorio».
«Responsabilizzare i decisori politici»
«È dunque fondamentale impegnarsi nel responsabilizzare i decisori politici, oltre a informare correttamente le popolazioni residenti di come questi grandi progetti, lungi dal portare sviluppo, comportino una svalutazione del prezzo degli immobili con conseguente aggravarsi del fenomeno di spopolamento, e contemporaneamente una lievitazione dei prezzi di mercato dei terreni che penalizza le aziende che hanno bisogno di acquisire nuovi terreni. Ciò mortifica gli sforzi di valorizzazione dell’agricoltura e del turismo naturalistico, per i quali negli anni scorsi si sono investite anche ingenti risorse pubbliche. Basti, a titolo di esempio, citare il processo recentemente avviato per la realizzazione di una “Riserva Naturale dei Gessi Frentani” in 11 comuni del Comprensorio vastese, progetto sicuramente più desiderabile di un “parco” eolico, nel contesto della Montagna Frentana, riconosciuta come uno degli hotspot di biodiversità più importanti a livello nazionale, con la presenza di specie rare di orchidee e colonie importantissime di chirotteri e nibbi reali (la cui sopravvivenza sarebbe messa fortemente a rischio dall’incremento delle pale eoliche stesse); basti ricordare le tante aziende, portatrici di un’eccellenza nel settore enogastronomico, fonte anch’esso di turismo dedicato, che stanno investendo in questo territorio perché ancora garantisce caratteristiche di integrità a livello ambientale e culturale».
Il forum annuncia conclude annunciando una conferenza stampa sul tema: «Tutti questi valori e progettualità in atto, confliggono frontalmente con l’installazione di nuovi mega impianti eolici, risultato di scelte politiche calate dall’alto che non tengono conto né dei processi in atto nel territorio, né delle legittime aspirazioni di chi vi ha investito: una cosa esclude l’altra. È arrivato dunque il momento di decidere cosa vogliamo per il nostro territorio, avviando un dibattito profondo che coinvolga le popolazioni e i decisori politici. Gli enti, i comitati e le associazioni intervenute nel forum, anche dal vicino Molise, rimandano a una prossima conferenza stampa per l’esposizione più ampia di tali urgenti e vitali tematiche».