Comincia con la testimonianza fiume della vittima l’istruttoria dibattimentale del processo sull’attentato di via Conti Ricci, dove il 15 gennaio una donna aveva trovato una bomba incendiaria sotto la sua auto, parcheggiata vicino casa (leggi). L’imputato è Antonio Sgrò, 65 anni, arrestato il 25 gennaio dagli agenti del Commisariato di via Bachelet, che nelle indagini si sono serviti delle immagini registrate da telecamere private (leggi). L’uomo, che in passato aveva subito una condanna ultraventennale per omicidio, da tempo viveva in città.
Tre ore è durata ieri la seconda l’udienza davanti al Tribunale collegiale di Vasto, composto dalla presidente, Stefania Izzi, e dai giudici a latere Fabrizio Pasquale e Maria Elena Faleschini. «La mia assistita – racconta l’avvocato Rosario Di Giacomo – ha ricostruito un incubo da cui, suo malgrado, è stata travolta per oltre un anno a cominciare da ottobre 2021, culminato con la collocazione dell’ordigno incendiario sotto la sua auto. Viste le premesse – afferma il legale di parte civile – senza un tempestivo intervento della Procura e degli agenti, questa vicenda avrebbe potuto assumere toni ben più gravi».
L’imputato, che si dichiara innocente, si trova nel carcere di Torre Sinello, a Vasto. La difesa ha chiesto la visione in aula dei filmati registrati dalla telecamera posizionata nell’auto della donna. «Ho presentato – spiega l’avvocato difensore, Raffaele Giacomucci – una richiesta di concessione degli arresti domiciliari in ragione delle precarie condizioni di salute del mio imputato, che ha gravi problemi di deambulazione, infatti è arrivato in udienza su una sedia a rotelle». Richiesta su cui la pubblica accusa, rappresentata dalla pm Silvia Di Nunzio, ha espresso parere contrario, così come la parte civile. Il collegio giudicante si è riservato di decidere. L’udienza è stata aggiornata al 19 dicembre, quando sarà sentito un uomo, anche lui parte offesa nell’ambito di questa vicenda. In tutto, saranno interrogati 22 testimoni, di cui 18 dell’accusa e 4 della difesa.
