Il ricordo dei 2.617 soldati che riposano nel cimitero britannico, «Il loro nome vive in eterno»

Sono stati ricordati il 30 novembre scorso i 2,617 soldati del Commonwealth – per la maggior parte giovanissimi – morti nella battaglia del Sangro che riposano nel cimitero britannico di Torino di Sangro. Insieme al sindaco Nino Di Fonso, ai colleghi del territorio, alle autorità militari, alle famiglie dei caduti e dispersi in guerra, al Coro “Renzetti-Coco”, alla protezione civile comunale, alla Croce Rossa, c’erano anche la viceambasciatrice britannica in Italia Eleanor Sanders, al primo segretario dell’Ambasciata britannica in Italia Cameron Mark Ballester e al console generale della Nuova Zelanda in Italia Austin Brick,

«La nostra cittadino – ha detto Di Fonso – fu scenario di un’importante battaglia che vedeva sul proprio territorio schierarsi l’Armata alleata e sul fronte opposto, in territorio di Fossacesia, le truppe tedesche. La nostra cittadina 80 anni fa ospito l’8ª Armata britannica sotto il comando del generale Montgomery e l’8ª Divisione indiana impegnate nelle manovre militari che videro impiegati militari e mezzi sulla sponda sud del fiume Sangro per la costruzione di un ponte che collegasse le due sponde».
«Molte furono le vite che vennero sacrificate. Il loro nome vive in eterno, è nostro dovere ricordare coloro che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà».

A conclusione della cerimonia sono state deposte corone di alloro ai piedi della Croce del sacrificio, della Pietra della rimembranza e del Memoriale a ricordo dei caduti indiani.

Per approfondire:
I caduti della battaglia del Sangro: il più giovane aveva 15 anni
Lionel Wigram, l’ufficiale che scrisse alla moglie due giorni prima di morire

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