«L’Aids è un problema che riguarda tutti, non abbassiamo la guardia»

«Oggi si celebra la Giornata mondiale contro l’Aids, malattia causata dal virus Hiv sul quale, da ormai troppi anni, è calato il silenzio e si sono spenti i riflettori, un virus che dall’inizio della pandemia ha provocato nel mondo 85,6 milioni di casi e causato 40,4 milioni di morti. Nel solo 2022 vi sono state un milione e trecentomila  nuove infezioni e 630.000 morti per AIDS (UNAIDS 2023). Attualmente nel mondo vi sono 39 milioni di persone sieropositive per HIV e di queste 1,5 milioni sono bambini». Lo affermano le dottoresse Maria Pina Sciotti e Simona Antonelli del reparto Malattie infettive dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.

L’ospedale di Vasto

«In Italia nel 2022, secondo i dati appena pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (COA 2023), si sono registrate 1888 nuove diagnosi di HIV in aumento rispetto all’anno precedente; la principale modalità di trasmissione si conferma la trasmissione per via eterosessuale (43%), seguita dai rapporti tra omosessuali di sesso maschile (MSM) 40,9%.

Rimane preoccupante la percentuale delle diagnosi tardive: il 40,6% delle nuove diagnosi viene effettuata già in fase avanzata di malattia; in Italia nel 2022 vi sono state 403 nuove diagnosi di AIDS e di queste l’83,7% si è verificata in persone che non erano a conoscenza della propria infezione da HIV.

Dopo anni in cui la pandemia da COVID 19 ha ricevuto una quasi esclusiva attenzione, è auspicabile che si torni a parlare anche del virus HIV, dimenticato ma ancora estremamente temibile e letale in assenza di adeguati trattamenti.

Anche nella nostra realtà osserviamo un aumento di casi diagnosticati tardivamente e un aumento di persone che hanno abbandonato le terapie e che arrivano alla nostra osservazione in fasi molto avanzate di malattia con aumento della mortalità e dei costi terapeutici.

Da sottolineare inoltre che l’identificazione delle persone sieropositive per HIV con un tempestivo inizio della terapia consente anche di ridurre efficacemente la trasmissione dell’infezione.

Questa giornata rappresenta una occasione per aumentare sempre più la consapevolezza della malattia e l’importanza della prevenzione  dei comportamenti a rischio.

E’ un problema che riguarda tutti, non abbassiamo la guardia».

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