Via libera alle scogliere sommerse per proteggere le spiaggette di Vignola

Via libera alle scogliere frangiflutti sommerse per proteggere il litorale di Vignola. Nella seduta del 21 novembre, la Giunta municipale di Vasto ha approvato il progetto di difesa dall’erosione del tratto nord della costa vastese. I lavori riguarderanno una porzione di circa un chilometro caratterizzata dal susseguirsi di spiaggette e scogliere. Li ha finanziati il servizio opere marittime della Regione Abruzzo erogando 3 milioni 500mila euro. Per proseguire l’intervento su un ulteriore segmento di costa da tutelare serviranno ancora 1,5 milioni di euro.

Il disco verde al progetto di fattibilità tecnica ed economica consentirà di avviare la procedura per l’affidamento dell’appalto integrato: l’impresa che se l’aggiudicherà dovrà redigere il progetto esecutivo e realizzare l’opera, progettata dal professor Alessandro Mancinelli, cui l’amministrazione ha affidato anche l’incarico di direttore dei lavori. L’iter – di cui è responsabile unico l’ingegner Luca Giammichele, che dirige il servizio programmazione, progettazione e realizzazione opere pubbliche del Comune – ha già superato le fasi preliminari all’appalto, compresa la conferenza di servizi semplificata. Acquisiti i documenti tecnici necessari: la relazione del geologo Mattia Ippolito, la valutazione preventiva di interesse archeologico a firma dell’archeologa Fulvia Crema, la Vinca (valutazione d’incidenza ambientale) eseguita dall’esperto in materia Federico Politano e il report conclusivo dei rilievi topografici, batimetrici e ambientali redatto dalla Eco TechSystems srl di Ancona.

L’amministrazione Menna, sulla scorta del progetto presentato dall’esperto incaricato, ritiene che la costruzione delle barriere sotto il pelo dell’acqua sia la soluzione più efficace per salvaguardare le piccole insenature ed evitare l’assottigliamento delle caratteristiche pocket beach della costiera nord. Il comitato Litorale vivo, composto da proprietari di case e tecnici, ritiene invece eccessivo l’impatto ambientale dell’intervento.

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Comments 1

  1. nicola di nanno says:

    Se l’intervento risultera’ dannoso, e non sarebbe la prima volta, a chi chiediamo i danni?

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