Giornata del ricordo delle vittime della strada, nel 2022 in Abruzzo 59 morti e quasi 4mila feriti

2.824 incidenti che hanno causato 59 morti e 3.975 feriti. Sono i numeri dell’Istat che fotografano la situazione sulle strade abruzzesi in occasione della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada che si celebra oggi 19 novembre.
I dati dell’Istituto di statistica evidenziano un calo dei morti rispetto al 2021 (da 80 a 59, -26,3%), ma un aumento di incidenti (da 2.729 a 2.824, +3,5%) e feriti (da 3.822 a 3.975, +4%). I numeri della nostra regione sono “migliori” rispetto a quelli nazionali tutti col segno “più” e con incrementi maggiori: incidenti da 151.875 a 165.889 (+9,2%), feriti 204.728 a 223.475 (+9,2), vittime da 2.875 a 3.159 (+9,9%).

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Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Abruzzo del 53%, più della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2022 si registrano variazioni, rispettivamente di -25,3% e -23,2%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale diminuisce (da 2,9 a 2,1 deceduti ogni 100 incidenti), mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti).

Per la giornata di oggi l’Aci ha lanciato la campagna #Blindside-Punto cieco, «un forte richiamo al rispetto delle regole di circolazione e alla cautela verso gli altri utenti della strada. Il termine blind side (punto cieco) si riferisce a situazioni in cui si potrebbe erroneamente pensare di poter infrangere il Codice della Strada senza conseguenze». La campagna prevede immagini d’impatto create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

È infatti il mancato rispetto delle regole la prima causa di incidenti. All’interno di questa macrocategoria i primi tre posti – sempre nei dati riguardanti l’Abruzzo – sono occupati da mancato rispetto delle precedenze, la guida distratta e la velocità troppo elevata: insieme costituiscono il 43,2% dei casi. Nelle strade extraurbane la guida distratta incide per il 18,8%, l’elevata velocità il 16,7%, il mancato rispetto delle distanze di sicurezza il 5,9%.

Per quanto riguarda le strade, nel 2022 il maggior numero di incidenti (1.853, il 65,6% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 22 morti (37,3% del totale) e 2.478 feriti (62,3%). Sulle strade urbane il 49,8% dei sinistri stradali si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 54,8% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono nei pressi di un incrocio rappresentano il 49,8% del totale, seguono quelli nei pressi di una intersezione (16,1%), di una curva (7,6%) e di una rotatoria (5,0%). Lungo le strade extraurbane il 26,7% degli incidenti si verifica in prossimità di una curva, seguono quelli nei pressi di un incrocio (7,3%), di un’intersezione (5,1%) e di una rotatoria (2,2%).

L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: la strada con il maggior numero di incidenti resta la Statale 16 (57); seguono la SS 17 (51) e la SS 80 (47). L’indice di mortalità cresce nella provincia di Teramo mentre diminuisce in tutte le altre province.
In provincia di Chieti nel 2022 si sono registrati 691 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 14 morti e 1.005 feriti. I numeri sono in linea con quelli della regione: rispetto all’anno precedente sono diminuiti i morti (da 30 a 15), ma sono cresciuti incidenti (da 672 a 691) e feriti (da 915 a 1.005).

I costi sociali

Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 321 milioni di euro (252,7 euro pro capite) per l’Abruzzo; la regione incide per l’1,8% sul totale nazionale.

«Incidenti si contrastano con l’educazione»

«Voglio riprendere le parole del presidente dell’Aci Sticchi Damiani – dice il il presidente dell’Automobile Club Chieti, Mario Aloè – per riaffermare con forza che l’educazione deve essere il primo elemento strategico nella politica di contrasto degli incidenti stradali. Nel nostro piccolo cerchiamo di contrastare il fenomeno degli incidenti stradali erogando, già da parecchi anni, corsi di educazioni stradale di svariate tipologie in diversi istituti scolastici della provincia, partendo dai bambini delle scuole dell’Infanzia per arrivare fino ai ragazzi prossimi alla patente, ai quali propone il metodo “ACI-Ready2Go”, che viene ormai utilizzato in cinque autoscuole della provincia. È di fondamentale importanza riuscire ad educare fin da piccoli al rispetto delle regole tutti coloro che saranno i futuri automobilisti di domani».

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