«Rifugiati in cantina, la scheggia di una granata colpì una bambina che si accasciò su di me»

L’orrore della guerra nelle parole di Olga Berardini, all’epoca una bambina. La testimonianza è arrivata durante il convegno tenutosi a Tufillo sabato 4 novembre per celebrare l’80° anniversario della battaglia tra tedeschi e truppe degli Alleati lungo il Trigno durante la Seconda guerra mondiale.

Quella di Berardini è stata l’unica testimonianza diretta, ma anche altri presenti hanno voluto menzionare racconti tramandati da chi ha vissuto quei giorni e oggi non c’è più. Il sindaco di Celenza sul Trigno, Walter Di Laudo, ha ricordato come nel suo paese gli appartenenti di stesse famiglie durante la notte dormissero sparpagliati in più abitazioni per far sì che in caso di bombardamento ci fosse maggiore possibilità di sopravvivenza di almeno un componente in caso di crollo della casa. Per effetto di una di queste missioni aeree alleate trovò la morte una giovane che, se sopravvissuta, sarebbe diventata sua zia e che era andata a dormire da un’amica.

Un altro presente ha ricordato invece, sempre da racconto tramandato, la scoperta di una notevole quantità di sangue nell’abbeveratoio degli animali dopo la ritirata dei tedeschi. Si trattava molto probabilmente del sangue di un ferito (o morto) tedesco colpito durante la furiosa battaglia casa per casa alle porte di Tufillo.

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