Di cosa parliamo – A poco meno di cinquant’anni dal Piano Kurokawa (articolo e video), torna d’attualità il tema della fusione tra Vasto e San Salvo. Unire i due comuni: il dibattito si innesca nuovamente proprio mentre, 70 chilometri più a nord, Pescara, Montesilvano e Spoltore hanno deciso che nel 2027 diventeranno un unico comune.
Un anello ovale attorno al campo da calcio. Un’ampia copertura dei posti a sedere. Tutto immerso nel verde attrezzato attraversato da un corso d’acqua. Non è il progetto di uno dei nuovi stadi di questi giorni, impianti sempre più autonomi pensati non solo per assistere alle partite, ma un’idea di cinquant’anni fa. Era uno dei punti forti del Piano Kurokawa: il nuovo stadio di Vasto in una cittadella dello sport sui terreni tra località Incoronata e via Ciccarone.

Già allora si discuteva sull’ipotesi di spostare lo stadio fuori dal centro abitato. Se ne riparlò alla fine degli anni Ottanta, quando l’amministrazione comunale di allora dovette decidere se ristrutturare l’Aragona, costuito negli anni Trenta e via via inglobato nell’espansione del centro cittadino che lo ha circondato, oppure costruire un nuovo impianto. Si scelse la prima opzione.

Nel capitolo 16 del Piano, a pagina 73, Kurokawa scriveva: «L’area destinata al nuovo stadio comunale (per la squadra calcistica locale che milita in serie C), tenendo presente quanto esposto nella variante Prg, è stata spostata in una zona fuori Vasto completamente a nord. Lo spostamento è giustificato dal fatto che il pubblico sportivo è largamente aumentato in questi ultimi anni vista la sempre maggior importanza assunta dalla squadra di calcio e dal fatto che la vecchia localizzazione era oramai troppo “affogata” dall’espansione edilizia verificatasi recentemente. È stata così prevista un’ampia zona sportiva, a nord della via di circonvallazione, vincolando un’area di circa 435mila metri quadri corredata di ampi parcheggi e collegata con una rete viaria (circonvallazione-via Ciccarone-vecchia SS16) che ne assicura i collegamenti veloci sia con il nord che con il sud della città. Nella zona della marina è stata prevista un’area per attrezzature sportive al limite meridionale della nuova espansione urbana, a diretto contatto con una grossa fascia di “Parco attrezzato” che crea una opportuna interruzione fra la zona urbana e la zona destinata agli insediamenti alberghieri. Questa zona di circa Ha. 29 può essere facilmente raggiunta sia da Vasto che da San Salvo».
Di quel progetto rimane un plastico del futuro e mai costruito stadio. Il modellino, ancora custodito nella teca originale, è esposto su un pianerottolo degli ex palazzi scolastici di corso Nuova Italia.

Cinquant’anni dal Piano Kurokawa, le puntate precedenti:
- Quel sogno mai realizzato della città armonica Vasto-San Salvo: il Piano Kurokawa
- Prof. Felice: «Guardare al futuro, Vasto e San Salvo insieme potrebbero diventare capoluogo di provincia»
- Kurokawa e quell’intuizione di mezzo secolo fa: così immaginò la Via Verde
- «Unione Vasto-San Salvo, nel 2074 se ne parlerà ancora. E anche di quel referendum impossibile»
- «Il Trigno non può essere il confine: Vasto, San Salvo e Termoli come un’unica città guida del territorio»