Sempre meno rifiuti nel Civeta, chiesta rimodulazione delle quantità in ingresso per evitare rincari

Sempre meno rifiuti arrivano negli impianti del Civeta e tale circostanza potrebbe avere ripercussioni sulla situazione finanziaria della società. Era già emerso dalla richiesta di ricevere rifiuti da tutto l’Abruzzo – poi non accolta dal comitato Via, LEGGI – nella terza vasca gestita dalla Cupello Ambiente (con la quale ha firmato l’istanza presentata in Regione) e viene ribadito ulteriormente nella Comunicazione di variante non sostanziale presentata il 19 ottobre allo sportello ambientale regionale.

La variazione

Dalla documentazione redatta dal direttore tecnico Luigi Sammartino emerge che il drastico calo di rifiuti è dovuta alla «riduzione dei conferimenti di frazione organica di ben 75 Comuni del bacino Ecolan dal 9 maggio 2023». La società chiede di variare la ripartizione tra tipologie di rifiuti in ingresso lasciando inalterata la quantità complessiva annuale pari a 52.900 tonnellate. Questo numero è frutto dell’autorizzazione regionale che nel 2016, rilasciata per «soddisfare una crescente necessità del territorio di conferimento di frazione organica (bacino vastese + bacino lancianese e altri comuni regionali)», portò all’incremento del 15% nella quantità di Forsu ricevibile (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) e alla seguente suddivisione: 22.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati (categorie “Rifiuti urbani non differenziati” e “Altri rifiuti, compresi materiali misti, prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti”) e 32.900 di organico (“Rifiuti biodegradabili di cucine e mense”, “Rifiuti biodegradabili” e “Legno non contenente sostanze pericolose”).

Ora il Civeta quindi chiede di spostare quel 15% tornando a 24mila tonnellate di rifiuti biodegradabili e portando a 28.900 tonnellate quelli indifferenziati.

Il direttore tecnico del Civeta, Luigi Sammartino

Meno Forsu

Le ragioni di questa scelta si leggono nei numeri: al 17 ottobre 2023, il quantitativo di Forsu in ingresso è di 7.500 tonnellate, in netta diminuzione rispetto alle previsioni e al quantitativo annuo autorizzato (22mila tonnellate) «e – scrive il Civeta – nel corso del prossimo anno questo dato subirà un’ulteriore drastica diminuzione per via dell’assenza di tutti i rifiuti provenienti dal bacino Ecolan spa, attualmente dirottati in Veneto»; questi sono stati conferiti in Valle Cena fino allo scorso maggio.

Scarti vegetali nel Civeta

Come detto, il decremento dei rifiuti conferiti potrebbe causare problemi economici: «È indubbio, che le questioni economiche esulano dagli aspetti tecnici amministrativi delle autorizzazioni ma, necessariamente, si ripercuotono sugli enti soci (soprattutto per quanto riguarda le tariffe, nda) e sulla gestione complessiva del polo Civeta».
Ancor più significativa la chiusura del documento: «La rimodulazione dei quantitativi è funzionale a garantire l’equilibrio economico di bilancio del Civeta evitando costi sociali per i soci».

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