Villetta “Due Pini”, i consiglieri di FdI: «Le grandi associazioni ambientaliste ricorrano al Tar»

«Un altro obbrobrio, sia da un punto di vista ambientale, sia da un punto di vista giuridico». I consiglieri di Fratelli d’Italia Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo definiscono così la delibera di giunta n. 235 che dà il via libera all’abbattimento degli alberi della villetta “Due Pini”.

«Della riqualificazione non si segnalano i dettagli – scrivono i consiglieri d’opposizione – se non che prevederà l’abbattimento di tutte le piante di pino marittimo presenti nell’area. Sorprende che la giunta abbia ignorato, nella delibera stessa, l’esistenza di un regolamento comunale vigente, il “Regolamento del verde pubblico e privato” dell’ottobre 2020, che circoscrive i motivi di abbattimento degli alberi a ragioni ben precise, tra cui non figura la “sconnessione dei marciapiedi».

Tra i punti sollevati, poi l’assenza della perizia eseguita da un professionista sulle piante, prevista dallo stesso regolamento: «Un errore in delibera da matita blu che nessun segretario comunale avrebbe dovuto ignorare. Ma, a ben guardare, la delibera è stata approvata nel consueto stile “abbatti e fuggi” senza la presenza di un segretario comunale di carriera. Morale della favola: il Comune di Vasto, pur di tagliare pini, disapplica e ignora il “proprio” regolamento del verde, dal Comune stesso approvato con grande enfasi e in pompa magna durante la prima amministrazione Menna. Una illegittimità palese e innegabile».

Fratelli d’Italia infine invita le «grandi associazioni ambientaliste» a ricorrere al Tar contro la delibera di giunta. «Invitiamo – concludono i tre consiglieri – i cittadini, e tutte le forze politiche, a dissociarsi di fronte ad un obbrobrio giuridico e ambientale, che non porterà a nessuna “riqualificazione” ma solo al taglio di dozzine di pini, che si andranno ad aggiungere alle centinaia di alberi già abbattuti in questi sette anni, con criterio dubbio, dal sindaco Menna e dai due assessori all’ambiente che si sono succeduti, Cianci e Barisano».

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