Domenico Amiconi e Giuseppe Saraceni entrano nel Consiglio nazionale dell’Ugl metalmeccanici. Lo ha sancito il congresso nazionale del sindacato che ha confermato Antonio Spera segretario nazionale. L’assemblea si è svolta nei giorni scorsi a Montesilvano.
«Nei prossimi mesi – ha dichiarato Spera – ci focalizzeremo su quelle che sono le tracce fondamentali dell’azione sindacale, come il piano del lavoro nazionale e l’aggiornamento delle linee programmatiche, su cui impegnare la parte politica e amministrativa della nostra federazione, inserendoli nel discorso del Pnrr, la transizione energetica, la green economy, affinché sia linea direttrice nella coniugazione del mondo del lavoro con l’evoluzione: il lavoro che cambia, il sindacato sempre al fianco dei lavoratori, l’obiettivo Ugl è coinvolgere i propri iscritti, i dirigenti e tutti i lavoratori per rivendicare la centralità del lavoro nelle piazze, nelle fabbriche e nelle realtà produttive del Paese. Siamo convinti che, se oggi parliamo di precariato, sicurezza, industria 4.0, transizione ecologica, non si può pensare di affrontare con serenità gli anni a venire dell’idrogeno, ma nel contempo l’Italia dovrà necessariamente portare a termine le infrastrutture nel territorio italiano.
Per la nostra organizzazione sindacale sostenibilità e transizione energetica devono comportare una strategia efficiente, sostenibile a lungo termine, che tradotta significherebbe occupazione e lavoro duraturo per un territorio italiano che ha sofferto e dato tanto al sistema industriale. È essenziale ora sostenere le famiglie, serve un intervento forte per il taglio del cuneo fiscale passando anche per la detassazione della tredicesima mensilità e sui premi aziendali, se si riuscissero a fare interventi importanti su questi tre ambiti vorrebbe dire fare un grosso passo avanti, resta fondamentale però creare una politica industriale per incentivare le imprese a rimanere sul territorio. A breve incontreremo Urso e Stellantis per definire tutti gli aspetti che compongono il puzzle. In Italia c’è un insediamento industriale importante e da qui a pochi giorni ci sarà un incontro in cui i vertici di Stellantis potrebbero già iniziare a fare ragionamenti ufficiali per ciò che potrebbe essere il futuro di tutti gli stabilimenti italiani che hanno tutte le carte in regola per rilanciare il tessuto industriale dell’automotive».