Si può evitare l’abbattimento dei pini. Si può fare ripristinando marciapiedi e fondo stradale in modo tale da contenere i danni causati dall’espandersi delle radici e conservare gli alberi. Una soluzione alternativa al taglio delle conifere al quartiere Due Pini e nel parco Falcone e Borsellino al quartiere San Paolo di Vasto. La proporrà il comitato Amici degli alberi all’amministrazione comunale di Vasto. Il presidente, Gian Carlo De Nicola, chiede un incontro agli assessori all’Ambiente, Gabriele Barisano, e ai Servizi manutentivi, Alessandro d’Elisa.
Il comitato si oppone alle delibere 235 e 236 con cui la Giunta Menna ha disposto l’abbattimento di due pini nella zona di piazza Dalla Chiesa e uno nell’area verde del rione che, con i suoi 13mila residenti, è il più popoloso della città. Atti che, secondo De Nicola, «sono in palese violazione del regolamento del verde di cui il Comune di Vasto si è dotato con delibera numero 143 del 5 ottobre 2020 del Consiglio comunale». Nei documenti approvati dalla Giunta è scritto che «la soluzione di potare le radici delle piante è da evitare nella maniera più assoluta, perché questo intervento minerebbe fortemente la stabilità della pianta, con grossi rischi per gli edifici e le persone che si trovano nelle vicinanze» e «l’intervento risolutivo della problematica in essere è quello dell’estirpazione dei pini marittimi», senza supportare tale tesi con una relazione o perizia di un esperto (forestale, botanico o agronomo) che pure risulta essere presente nell’organico del Comune di Vasto. Inoltre, si oppone alla tesi dell’inefficacia della potatura, «assai discutibile – sostiene il presidente del sodalizio – visto che la letteratura tecnica tratta ampiamente il problema senza giungere alla stessa categorica risoluzione».
Per questo, gli Amici degli alberi chiedono un incontro ai due assessori «al fine di evitare l’abbattimento degli alberi e procedere alla riqualificazione delle aree verdi e, in particolare, dei camminamenti pedonali, adottando quelle soluzioni conservative, ampiamente note nella comunità scientifica, che consentano di risolvere il problema della disconnessione stradale mantenendo le piante in loco». Invece «il patrimonio arboreo cittadino in questi ultimi sette anni ha subito un drastico ridimensionamento a causa – sostiene De Nicola – di una gestione del verde pubblico (e privato) poco attenta alla cura e alla manutenzione e troppo sbilanciata sull’abbaddimento a cui si è fatto ricorso con un uso eccessivo di ordinanze contingibili e urgenti».