Cedere a un’impresa privata la palazzina sgomberata a Punta Penna e acquisirne in cambio un’altra già abitabile. L’Ater cerca di accorciare i tempi per venire incontro almeno a una parte delle richieste di case popolari a Vasto. Mancano gli alloggi, perciò quasi cento famiglie sono in graduatoria da anni.
Palazzo inagibile
Il 10 gennaio lo sgombero delle ultime cinque famiglie dalla palazzina ai numeri civici 15 e 17 di via di Pennaluce (leggi). Lo stabile, 16 appartamenti in tutto, non è più agibile. Da anni i residenti avevano lanciato l’allarme sulle condizioni dell’edificio, che si trova poco distante dal ciglio del promontorio di Punta Penna ed è esposto alle intemperie. Tramontata l’ipotesi di ottenere il bonus edilizio, l’Ater, l’ente regionale che gestisce l’edilizia residenziale pubblica, pensa a una permuta.
«Gli sgomberi sono stati eseguiti perché la situazione era grave», dice a Chiaro Quotidiano il presidente dell’Ater Lanciano-Vasto, Fausto Memmo. «È nostra intenzione adoperarci per trovare solizioni. Inizialmente pensavamo di poter ottenere i fondi del Superbonus 110 per cento, ma i tempi sono ristretti e non ci consentono di accedere al finanziamento. Stiamo dialogando con la Regione, che ha a disposizione fondi per l’edilizia residenziale pubblica. Sono stati presentati diversi progetti, quindi in base alle assegnazioni decideremo il da farsi. Sappiamo che a Vasto ci sono esigenze abitative immediate. Per demolire e ricostruire il palazzo servirebbero tre anni, perciò stiamo vagliando soluzioni alternative: costruire altrove, oppure fare una permuta cedendo la palazzina sgomberata e acquisendo un edificio privato, in modo da rispondere in tempi più rapidi alle esigenze abitative».