Si è tenuto sabato scorso alla Porta della Terra di San Salvo il convegno dell’associazione onlus Il risveglio di… Manuela, patrocinato dal Comune. L’appuntamento è stato organizzato per far conoscere il primo Centro regionale dei risvegli dal coma che dallo scorso dicembre è attivo all’ospedale di Popoli. Tale centro si occupa di curare i pazienti che seppur dimessi dalla rianimazione (dopo un intervento chirurgico) hanno necessità complesse, in quanto gravemente non autosufficienti, per garantire i livelli basali di vita con un’equipe specializzata.
A fare gli onori di casa, l’assessore alla Sanità Eugenio Spadano che ha lasciato la parola a Carlo D’Aurizio (direttore della struttura complessa di medicina fisica e riabilitativa dell’ospedale di Popoli), Maurizio Maddestra (direttore neurologia ospedale Renzetti di Lanciano), Pier Paolo Carinci (responsabile unità operativa cure palliative hospice e responsabile) e Padre Renato Salvatore (cappellano ospedale Santissima Annunziata di Chieti e direttore dell’Ufficio per la pastorale della salute dell’arcidiocesi Chieti-Vasto).
«Il convegno – spiega F. Silena Cinquina, referente locale dell’associazione – ci ha permesso di approfondire la patologia Gca (gravi cerebrolesioni acquisite) che determinano la compromissione della coscienza, lo stato di coma e le altre condizioni cliniche complesse ad esse collegate. Argomenti non noti ai più ma che hanno una rilevanza e un impatto sociale ed economico notevole per molte famiglie che spesso vivono una condizione di disagio e di isolamento. Sinora in Abruzzo i nostri famigliari sono stati costretti a cure inadeguate e ospitati in strutture non adeguatamente qualificate. Prima dell’attivazione del centro di Popoli le nostre famiglie erano costrette a migrare per avere una idonea cura nelle unità di alta intensità in altre regioni o all’estero».
Presente al convegno anche Annamaria Palucci Verna, presidente di Il risveglio di… Manuela, protagonista di un commovente intervento durante il quale ha spiegato che «dal dolore per la perdita della propria figlia ha trovato l’energia per dare vita a questa associazione il cui scopo è evitare i “pellegrinaggi” verso le strutture che seguono i pazienti in coma». Presentato, inoltre, il libro di Anna Maria Orsini, sostenitrice del progetto, dal titolo La. Qui. La nel quale racconta la storia di un risveglio.