Luciano D’Amico, 63 anni, originario di Torricella Peligna, docente di economia aziendale pronto all’investitura di candidato unitario di Abruzzo Insieme alle elezioni regionali di marzo. Questo pomeriggio, alle 18, la coalizione di centrosinistra si incontrerà a Pescara per convergere ufficialmente sull’ex rettore dell’Università di Teramo e presidente della Tua che dovrà sfidare l’uscente Marco Marsilio.
Ieri Italia Viva per mano del coordinatore regionale Camillo D’Alessandro ha ufficializzato la propria posizione parlando di D’Amico «quale sintesi di un lungo lavoro portato avanti in questi mesi, uomo di scienza, studio, competenza e di azione, come dimostrato non solo nella sua carriera accademica».
Su D’Amico (candidatosi nella circoscrizione di Teramo 5 anni fa nella lista civica di Giovanni Legnini), oltre al Movimento 5 Stelle, pare convergere anche il Partito Democratico che fino a qualche giorno aveva ribadito la propria preferenza nei riguardi dell’attuale consigliere d’opposizione Silvio Paolucci, ex assessore alla Sanità con Luciano D’Alfonso. Un nome, quello di Paolucci, che probabilmente non sta riscuotendo l’atteso entusiasmo.
Gianni Cordisco, fresco di nomina nella segreteria regionale del Pd, in un post su Facebook dà più di un indizio in questa direzione: «Il Pd Abruzzo, con enorme senso di responsabilità, proporrà al tavolo della coalizione il nome di Luciano D’Amico, stimato abruzzzese che troverà la quadra per competere contro la destra che da Roma occupa la nostra regione. La nostra migliore risorsa, Silvio Paolucci, ha lavorato per il progetto migliore. Un modello unico di capacità, generosità, competenza e passione. Grazie a lui abbiamo avuto una opposizione e oggi una coalizione per essere maggioranza. Questa scelta responsabilizza tutto il Pd. In particolare chi ci ha lavorato. Ora tutti con Abruzzo insieme».
L’incognita è invece Azione che potrebbe non prendere parte al tavolo in programma oggi. Il partito di Carlo Calenda nei giorni scorsi ha indicato Carlo Costantini – che nel 2008 sfidò senza successo Gianni Chiodi – quale proprio candidato presidente.