Ex stazioni, trattative per comprarle insieme a terreni e vecchi depositi

Tutto iniziò con i bivacchi notturni e l’immondizia sparsa dappertutto. Era il 2008, l’anno in cui l’area di risulta della vecchia stazione ferroviaria di Vasto Marina fu riaperta perché trasformata in un parcheggio. Poi arrivò la devastazione prodotta dai raid vandalici. E i teppisti non si fermano ora che sul piazzale dove si snodavano i binari passa la Via Verde della Costa dei Trabocchi, la pista ciclopedonale litoranea che va da Ortona a Vasto, 42 chilometri in totale. Devastazione dentro e fuori, ultimo atto: anche le persiane dell’alloggio al piano rialzato si sono staccate cadendo nel piazzale sottostante. Effetto del degrado o del vandalismo, il dubbio rimane.

L’acquisto

La Provincia di Chieti, con un finanziamento regionale da due milioni di euro, vuole comprare i quattro scali ferroviari dismessi. Sono chiusi dal 2005, dopo che l’ottocentesca linea adriatica è stata smantellata per essere arretrata, facendo così posto alla Via Verde.

«È in corso l’istruttoria con le Ferrovie dello Stato per l’acquisto delle vecchie stazioni di Vasto, Torino di Sangro, Fossacesia e San Vito Chietino», dice il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna. «La procedura non riguarda solo le strutture, ma anche le pertinenze: terreni circostanti, depositi e garage al servizio di quelle stazioni».

Il futuro

All’acquisto dovrà seguire la manutenzione. Alla manutenzione dovrà far seguito il recupero, per cui serviranno altri finanziamenti. Ma prima i progetti per decidere cosa farne. In passato per la stazione di Vasto Marina si parlò di museo, oppure di sede dell’Ente Parco della Costa Teatina (ma il progetto dell’area protetta è archiviato ormai da anni). Si ipotizzò di aprire lì un presidio della polizia locale per i mesi estivi. Non se ne fece nulla.

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