Vasto ricorda Lapenna, «era un uomo di parte: stava col popolo»

Elena Spagnoli vince la prima edizione del Premio Luciano Lapenna, il concorso incentrato sulla ricerca storica e dedicato al sindaco di Vasto scomparso nel 2021. Il secondo anniversario coincide con la cerimonia di commemorazione e premiazione nella pinacoteca di Palazzo d’Avalos.

Introduzione affidata a Domenico Cavacini, presidente dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Vasto: «La sala piena dimostra che non lo abbiamo dimenticato, anzi che ci manca. Da semplice militante al suo percorso istituzionale, ci è sembrato giusto rendere onore alla sua memoria».

I saluti istituzionali del sindaco, Francesco Menna: «Luciano era una persona che sprigionava doti umane quali bontà e generosità. Politicamente era leale e onesto, nell’amministrazione della cosa pubblica vedeva un modo per cambiare in meglio il mondo. Si è donato e ha dato tanto a tutti. Diceva che le città non sono fatte solo di chiese, vie e opere pubbliche, ma di persone che, quando vanno via, diventano stelle luminose. Luciano, grazie per quello che hai fatto per noi dal punto di vista umano e politico».

Poi la proiezione di un breve video che sintetizza chi è stato Luciano Lapenna. «Era un uomo delle istituzioni, mai esclusivo o escludente. È sempre stato inclusivo con chi la pensava diversamente da lui», sottolinea Nicola Della Gatta, assessore comunale alla Cultura. «È stato un uomo di parte, ma lo è stato soprattutto da una parte, ovvero da quella del popolo. Lavorava con impegno per accorciare lo scollamento tra istituzioni e cittadini. Era devoto del territorio e questo spiega il senso del premio legato alla storia da lui tanto amata, per capire bene gli anni della guerra e della ricostruzione. Infine il culto della memoria. Immensa fu la gioia di Luciano quando Vasto fu il primo Comune a concedere la cittadinanza a Liliana Segre». Poi si rivolge a Bianca Campli, moglie di Lapenna: «Hai svolto un ottimo lavoro per la città», perché questo Premio è «il modo giusto e non retorico di onorare la sua memoria». Giampaolo Rosato, sindaco di Taranta Peligna, dove c’è il sacrario della Brigata Maiella, ricorda le chiacchierate con l’ex presidente dell’Anci Abruzzo: «Con Luciano riuscivi a parlare di tutto» e da ogni confronto emergeva «il legame con la sua città natale e con quella che aveva scelto. Era un uomo curioso, disposto ad aprirsi» su qualsiasi tema, «quando parlava del brodetto, del pomodoro che ci vuole e del vino da abbinare o delle più complesse riforme istituzionali». «Luciano aveva solo paura di non essere un uomo giusto».

«Mi auguro – auspica Agostino Chieffo, sindaco di Gissi, paese in cui Lapenna è nato e ha mosso i primi passi nella politica – che questo evento possa essere istituzionalizzato e andare avanti per molti anni a venire». Un concorso rivolto «alle nostre intelligenze, la maniera migliore di ricordarlo», spiega Bianca Campli. Per la prima edizione sono pervenuti «sei elaborati, tutti di qualità, tutti di persone giovani, la più “anziana” ha 38 anni». Lo storico Marco Patricelli esorta a «tornare al nostro passato per capire il presente». «Cicerone dice che la storia è maestra di vita. Se la storia fosse stata maestra di vita, non avremmo commesso così tanti errori dopo Cicerone. Non è mai morto nessuno senza conoscere la storia», ma chi non la conosce «deve essere disposto a subirne le conseguenze».

La giuria, composta da Bianca Campli, Gabriella Izzi Benedetti, Gianni Orecchioni, Domenico Cavacini e Nicola Della Gatta, ha decretato vincitrice Elena Spagnoli con “Una storia di solidarietà”. Il suo è stato «l’unico lavoro che si avvalso del linguaggio del video», spiega Patricelli. Per la vincitrice targa, pergamena e premio da mille euro. Pergamene per Luca Corsica, autore di “La Brigata Maiella dalla Resistenza ai primi anni del secondo dopoguerra”, Luca Di Domenica (“Io sono italiano e conosco anche il no”), Lorenza Mucci (Il valore della Resistenza, noi della Maiella non dimentichiamo”), Giuseppe Marisi (“A proposito del clientelismo in Abruzzo”), Matteo Nanni (“La ricostruzione a Vasto dopo la Seconda Guerra Mondiale”).

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