L’ultimo filmato in ordine di tempo lo ha pubblicato l’ex assessore comunale Fabio Raspa. «San Salvo Marina ore 23,30. Penso che non bastano solo i comunicati, è arrivato il momento di affrontare il problema visto che si avvicinano sempre di più alle zone abitate. Per chi non ha capito, ci troviamo al Residence Paradiso (Icea)», scrive Raspa sul suo profilo Facebook. La zona è a monte della statale 16, non lontano dalla riviera. Nel filmato si vedono quelli che, dalla visione delle immagini, sembrano due lupi che stazionano in un’area verde. Significherebbe che sulla costa non è presente solo la lupa di cui l’Ispra ha accertato la natura tramite l’esame del dna.
Intanto, in un comunicato, l’Ente Parco nazionale della Maiella vuole «ribadire che le attività di monitoraggio e cattura dell’animale identificato come responsabile delle aggressioni da parte dello staff del Parco non sono mai state interrotte sin dall’attivazione del tavolo tecnico e proseguono assiduamente secondo tecniche e protocolli validati dall’esperienza dei tecnici e specificamente autorizzati da Ispra e ministero dell’Ambiente».
«Quanto dichiarato dal sindaco di Vasto in riferimento a presunti conflitti di competenze rispetto all’operatività dello staff di cattura – si legge nella nota dell’Ente Parco – non trova alcun fondamento di verità, poiché non vi è stato alcun tentativo di cattura da parte della protezione civile comunale (che pur non avrebbe competenza di intervenire in questo specifico caso), né tantomeno alcuna diffida o impedimento da parte dei funzionari del Parco. Qualsiasi ulteriore interferenza di carattere operativo e distorsione sul piano comunicativo non fanno altro che ledere l’efficacia delle operazioni, inficiandone i risultati a beneficio dei cittadini di Vasto, San Salvo e dei turisti della costa abruzzese».
«Al fine di procedere alla cattura e alla rimozione dell’animale dal territorio e alla successiva collocazione dello stesso in un’area faunistica idonea e autorizzata ai sensi della legge, si è dato specifico incarico in via convenzionale allo staff tecnico di veterinari e zoologi all’Ente Parco nazionale della Maiella, che vanta un’esperienza di oltre 15 anni nella cattura di lupi e nello sviluppo di buone pratiche relative alla gestione dei casi di interazione problematica tra lupo e attività antropiche. Non vi sono attualmente alternative né sotto il profilo giuridico istituzionale, né tantomeno sotto il profilo delle competenze tecniche o scientifiche che possano giustificare azioni diverse da quelle stabilite nel tavolo tecnico».