Per catturare il canide che, da maggio ad agosto, ha aggredito dieci persone sul litorale di Vasto è stato «creato già un sistema di cattura, quindi contiamo» di riuscirci «nel giro di qualche giorno». Lo ha detto Lucio Zazzara, presidente del Parco nazionale della Maiella, intervenendo a Morning news, il programma mattutino di Canale 5 condotto da Simona Branchetti.
«In questo caso – ha affermato Zazzara – ci troviamo di fronte a un animale che ha un comportamento molto anomalo, quindi abbiamo da fare un lavoro in più, che è quello di interpretare il comportamento e individuare i circuiti preferenziali e utilizzare i metodi più adatti, che devono essere sempre dei metodi protettivi. Non si riesce a prendere perché è un animale che ha una mobilità molto alta e cambia frequentemente itinerari. Comunque, noi abbiamo ricostruito un quadro delle sue frequentazioni e creato già un sistema di cattura fatto sia di catture visive che si catture fisiche, quindi contiamo nel giro di qualche giorno» di riuscirci.
«La videotrappola può registrare, ma anche trasmettere in diretta immagini dell’animale o dello scenario che si verifica. Le videotrappole riescono a ricostruire il suo ambiente, il circuito in cui si muove». Poi il presidente del Parco precisa che «noi non abbiamo ancora nessuna certezza che si tratti di un lupo. Ci muoviamo secondo il protocollo massimo, cioè come se dovessimo catturare un animale protetto».
In collegamento dalla Riserva naturale Marina di Vasto c’erano il professor Andrea Mazzatenta, neurobiologo e psicofisiologo dell’Università d’Annunzio di Chieti, Giampaolo Natale, papà di una bambina ferita agli inizi di maggio, ed Elvira Mucilli, mamma di un ragazzo di 15 anni aggredito dal canide a giugno.
«Il lupo – ha spiegato Mazzatenta – tendenzialmente non è un pericolo. Qui si sono realizzate delle condizioni particolari, perché siamo in un posto turistico. Devo premettere che nella nostra zona abbiamo una popolazione lupina discreta, causa la presenza di diversi selvatici. Questa lupa probabilmente si è stabilita nei mesi invernali qui che, come tutte le zone turistiche, d’inverno è disabitata e, con il concomitare del Giro d’Italia e con l’avvio in ritardo della stagione turistica» a causa del maltempo di primavera e inizio estate, «questo animale si è trovato a confrontarsi con la presenza antropica, quindi sono iniziati questi disguidi. Li chiamo disguidi perché vanno attentamente studiati. Noi che ci occupiamo anche di comportamento sappiamo che le morsicature possono essere di diverso tipo: predatorie e non predatorie. Queste non sono morsicature predatorie, altrimenti i punti di repere scelti dall’animale sarebbero altri e i danni riportati di ben altro genere. Sono morsicature definite dalla letteratura scientifica “da disciplina”, cioè l’animale le infligge per rivendicare qualcosa. In questo caso, probabilmente, il territorio, visto che, nella mente dell’animale, questo è il suo territorio, quindi la presenza umana comparsa all’improvviso potrebbe essere di grande fastidio per lui. Nel video registrato durante la Notte Rosa, l’animale corre lungo la pista ciclabile ed è stato ripreso da un ragazzo che era verosimilmente vicino all’animale, che lo ha ignorato. Se fosse stato aggressivo, si sarebbe inutilmente scagliato contro questa persona. Nell’ultimo video, in cui si vedono l’animale sulla pista ciclabile e delle persone che fuggono arrampicandosi su delle cancellate, notiamo un comportamento ambivalente: l’animale è indeciso se proseguire sulla sua rotta, non sa cosa fare». «L’animale va catturato, radiocollarato e rilasciato in un’area tranquilla per far ridurre il conflitto antropico».
Bene, dopo aver letto tutte quelle c………. da parte del sig. Lucio Zazzara decido tagliarmi le vene .