«È normale che tra gli idonei del concorso ci siano parenti e amici di amministratori e funzionari?»

«È normale che un dirigente di un Comune che nomina la commissione giudicatrice consenta ad un suo congiunto di partecipare liberamente ad un concorso pubblico per un ente dove egli riveste un ruolo apicale e, dunque, una funzione direttiva o quanto meno paritaria nei confronti di chi si è assunto la responsabilità di validare il concorso stesso?». Lo chiede la Lega in un articolato comunicato stampa in cui critica i modo con cui il Comune di Vasto ha espletato il concorso per l’assunzione di messi notificatori.

«Non accettiamo la risposta: ma è legale. Non ci interessa. Vogliamo una risposta alla domanda: è etico fare questa cosa?», domanda il direttivo locale del Carroccio.

«Certo, non possiamo né vogliamo fare di tutt’erba un fascio, ce ne guardiamo bene, anche perché tra i primi idonei ci sono laureati che hanno mostrato tutta la capacità di poter essere giudicati per meritocrazia. Ma possibile, ci chiediamo, che tra le figure risultate idonee nelle prime dieci, undici posizioni, ci siano solo quelle che per motivi di esposizione politica, per affinità parentale, per vicinanza amicale e professionale con pubblici amministratori e funzionari giudicanti o dirigenti, siano in qualche modo riconducibili ad una parte politica?

L’eccezione a volte conferma la regola, ma la meritocrazia ci appare un parametro non sempre garantito. Ciò è un male per la politica, perché porta sfiducia nelle istituzioni e genera insinuazioni che magari non hanno alcun fondamento, ma creano imbarazzo, disagio, critiche e malumori. Caratteristiche, queste ultime, che questo concorso le ha tutte.

Ed infine, come un’ottima ciliegina sulla torta, c’è da chiedersi le ragioni per le quali un Comune abbia bisogno di ben 11 messi notificatori anziché i tre preventivati e richiesti dal concorso e se sia eticamente corretta, anche in ottica di trasparenza, la scelta di non diffondere i nominativi dei vincitori, o, meglio di tutti gli 11 vincitori visti gli ultimi sviluppi».

Il Comune di Vasto

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