Il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael ancora al centro della polemica. Questa volta le rivendicazioni arrivano dalle segreterie provinciali di Cgil e Fp Cgil Medici e Comparto.
Al centro delle disanima delle organizzazioni sindacali vari punti, dall’ultimo incontro del Comitato ristretto dei sindaci – in merito al quale i sindacati scrivono che Schael «non tollera il pensiero critico e il confronto sul merito delle questioni» – al dimezzamento orario del Ppi di Gissi passando per le recenti notizie sulle stabilizzazioni.
Su tale punto, come già sottolineato in precedenza, i sindacati ribadiscono che «la stabilizzazione dei 624 precari è sicuramente encomiabile e rappresenta un traguardo positivo, ma non risolve il problema della carenza di personale sanitario (Medici e Comparto) poiché questi fino a ieri lavoravano già nella stessa Asl con altre forme contrattuali. Non serve nemmeno a ridurre le liste di attesa perché con la stabilizzazione riusciamo appena a mantenere l’ordinario, ad assicurare il minimo dei servizi».
Poi, il nervo scoperto del presidio gissano: «E che dire della chiusura del Ppi di Gissi (e forse domani del Ppi di Casoli) se non che la carenza di personale porta questa Asl a scegliere tra Punto di Primo Intervento e nuova automedica che proprio per questo motivo non potrà essere aggiuntiva allo stesso Ppi. Come si possono “ottimizzare le risorse” con una dotazione di personale insufficiente per il livello ospedaliero e totalmente assente sul territorio?».
«La mancanza di un Piano sanitario regionale complessivo che preveda una strutturazione di una rete sanitaria territoriale in cui l’ospedale diventa parte integrante del sistema, resta presupposto indispensabile per la costruzione di un piano di fabbisogno del personale complessivo aderente ai bisogni della popolazione abruzzese. Ancora più indispensabile per poter far vivere le Case e gli Ospedali di Comunità con personale adeguato e formato. E di questo dovrebbe occuparsi prioritariamente l’attuale governo regionale, attraverso risorse adeguate e relativi aumenti dei tetti di spesa con nuovi e adeguati piani di fabbisogno. Per migliorare l’assistenza e le condizioni di lavoro c’è bisogno dell’impegno di tutti gli attori al fine di garantire il diritto costituzionale alla salute dei cittadini e il diritto a un lavoro dignitoso e in sicurezza del personale di questa Asl».