La nave Humanity 1 in viaggio verso Ortona. Ong contro l’assegnazione di porti lontani

Sbarcheranno domattina, 4 luglio, a Ortona, i 197 migranti della nave “Humanity 1”, battente bandiera tedesca appartenente all’organizzazione internazionale Sos humanity. Le persone a bordo arrivano da quattro distanti salvataggi, i profughi sono così divisi: 132 uomini, 25 donne e 40 minori non accompagnati.

Per il porto abruzzese si tratta del quarto sbarco, a coordinarlo è come sempre la Prefettura di Chieti che userà nuovamente il palazzetto dello sport di Villa Caldari per la prima accoglienza e l’identificazione dei migranti che poi saranno trasferiti nelle quattro province abruzzesi.

Uno dei salvataggi

Il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, ha proposto l’installazione sul molo del porto di una tensostruttura della Croce Rossa per permettere le prime operazioni di soccorso sul posto per i futuri sbarchi.
L’individuazione del porto abruzzese, però, ha suscitato le lamentele del capitano. Lo scalo si trova infatti a 1.300 chilometri di distanza dalla nave. Il capitano, spiega l’ong, «ha chiesto invano un porto più vicino per i sopravvissuti gravemente indeboliti, che hanno passato cinque giorni in mare, in parte senza cibo né acqua. La pratica dell’Italia di assegnare sistematicamente porti distanti pone un evitabile rischio alla loro salute».

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