«Mercato immobiliare in difficoltà, ma dall’università può partire il rilancio»

Appartamenti datati e poco efficienti, nuove soluzioni abitative moderne ma non alla portata di tutti ed un mercato immobiliare che anche a Lanciano fatica a rilanciarsi. Ne abbiamo parlato con Giorgio Pirri, esperto del settore e da anni titolare dell’agenzia Mediocasa. «Sostanzialmente il problema più grande è la mancanza di ricambio di immobili, o meglio non ci sono immobili qualitativamente buoni, e con questo non intendo case di lusso ma appartamenti abitabili per una normale famiglia. Ciò a causa di un piano regolatore che è ormai fermo da oltre cinquant’anni, visto che quello esecutivo è del 2014 ma quello reale risale ai primi anni settanta. In questi anni si è costruito qualcosa da vecchi edifici abbattuti o su dei siti edificabili ma purtroppo ciò non basta ad offrire un reale ricambio d’immobili.

Se oggi a Lanciano – sottolinea Pirri – si vuole comprare un appartamento e si hanno a disposizione 150mila euro in tasca (che non sono pochi) io come agente immobiliare mi trovo in difficoltà perchè al cliente posso offrire o una casa costruita negli anni ’70 e ’80 ma a cui bisogna aggiungere altri 50mila euro per il rinnovo dell’impianto elettrico, delle porte, dei pavimenti e degli infissi, oppure offrire delle soluzioni abitative di recente costruzione ed efficientissime a livello energetico, ma i cui prezzi sono obiettivamente per un ceto sociale alto (parliamo di circa 2mila euro al mq).

La situazione degli affitti è invece completamente diversa perchè c’è una richiesta esagerata ma poca offerta e ciò porta anche ad un aumento esponenziale dei costi di locazione. Anche per quello che concerne i locali commerciali la situazione è molto difficile se non drammatica: la situazione di corso Trento e Trieste che è il cuore della città e che è costellata di locali vuoti, è la classica cartina al tornasole di quello che è il problema in generale. Anche se ad esempio, spostandoci di pochi metri ed andando ad osservare il prezzo di un locale che si trova ad una sola traversa di distanza, il prezzo cambia già radicalmente. Alcuni anni fa ci si doveva quasi “raccomandare” per accaparrarsi uno spazio in centro.

L’indotto immobiliare di Lanciano è strettamente legato alla Val di Sangro ed anche a livello immobiliare il settore sopravvive perchè c’è questa richiesta da parte dei lavoratori del polo industriale, ma qualora la situazione dovesse peggiorare, ci sarebbero ripercussioni negative anche in questo ambito. A livello lavorativo non mi lamento ma si potrebbe lavorare tutti in maniera decisamente migliore, riuscendo ad accontentare i tanti clienti a cui non riusciamo a dare risposte e soluzioni. Per colpa di questi problema è nato anche quel particolare esodo che ha portato tante coppie giovani a spostarsi nei comuni dell’hinterland (Castel Frentano, San Vito, Fossacesia) con la conseguenza che Lanciano perde sempre più abitanti ed invece questi piccoli centri crescono sempre di più».

Ma quali sono o possono essere le soluzioni in grado di poter migliorare la situazione ? «Per poter cambiare questa situazione, prima dell’uscita del nuovo piano regolatore si doveva dare una calmierata al prezzo dei terreni edificabili, anche perchè per costruire un palazzo che sia a Lanciano, Pescara o Roma, i costi dei materiali sono gli stessi, quello che cambia è il costo del terreno quindi più sono costretto a pagarlo e più devo alzare poi il costo di vendita degli appartamenti. Una grande opportunità per la nostra città può arrivare dall’apertura del nuovo corso di laurea in Diritto Ambientale perchè la presenza degli studenti potrebbe creare una nuova fonte di reddito e noi agenti immobiliari siamo stati convocati dall’amministrazione comunale per care capire come affrontare questa novità e farci trovare tutti preparati. A tal proposito – conclude Pirri – mi sento d’invitare i proprietari degli immobili in affitto a curare e rendere più vivibile le loro case, con un arredo anche economico ma più moderno e funzionale, e a sensibilizzare quei proprietari che preferiscono tenere chiuse le loro proprietà e che sono un potenziale da utilizzare sempre nell’ottica di un nuovo ed importante indotto universitario».

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